C’è un pezzo in Matrix che ricordo più di tutti, quello in cui Cypher si trova al ristorante con l’agente Smith e si mangia una bistecca. Me lo ricordo soprattutto perché quella ha l’aspetto di una signora bistecca ma anche per quello che dice Cypher[1].
Bistecca!
You know, I know this steak doesn’t exist. I know that when I put it in my mouth, the matrix is telling my brain that it is juicy and delicious. After nine years, you know what I realize? Ignorance is bliss.
La frase è dura, discutibile sotto ogni punto di vista. Essere ignoranti è uno stato in cui ci troviamo dalla nascita fino alla morte, perché non potremmo mai ritenerci completi. Quindi, decontestualizzando la frase, potremmo dire che sì, l’ignoranza è una benedizione se:
- Ne prendiamo atto
- Prendendone atto cerchiamo sempre di migliorarci
- Del punto 1 ce ne ricordiamo. Sempre.
Ma fosse così semplice…
Purtroppo, invece, capita spesso di incontrare la peggior categoria dell’ignorante, quello che pensa già di essere a posto con le informazioni che ha in suo possesso. Ed è quello che rimane a bocca aperta, aspettando che qualcuno lo imbocchi con qualche nozione passeggera, nel caso. La sua curiosità è pari a zero.
Ed è lo stesso che si incazza se tu non accetti di essere ignorante, se non ti poni limiti, se il riso bollito non ti basta e non lo vuoi mangiare tutti i santi giorni.
Se non riuscite a leggere questa frase, avete due opzioni…
Insomma, sì, l’ignoranza è una benedizione, purché non si applichi al discorso: stanno meglio gli ignoranti, almeno non se ne rendono conto.
[1] Ragazzi, sarò sincero con voi: vi venderei tutti all’agente Smith per quella cazzo di bistecca. Subito. Adesso.