Magazine Motori

Ignoranza manutentiva.

Da Motociclistidatavola
Solita doverosa premessa, altrimenti qualcuno si offende: questo è un post autoironico, come altri in precedenza, estremizza e ridicolizza alcuni comportamenti ed atteggiamenti di cui l'autore (io) è primo protagonista. Parliamo del motociclista e della manutenzione. Fino a qualche anno fa un vero biker doveva rigorosamente sputtanarsi un pomeriggio di moto al mese a fare manutenzioni. Catene, olio, serraggi. E parlo di quando non esistevano prodotti per pulire la catena o ingrassarla, dovevi pulirla con la nafta e ingrassarla con raro olio di foca nana siberiana. Poi è arrivata BMW e le cose un po' sono cambiate. Alcuni motociclisti sono potuti uscire dall'anonimato e dichiarare "io di manutenzioni non ci capisco nulla". All'inizio c'è stato un po' di rigetto da parte della comunità motociclistica ma poi, nel pieno dello spirito dei motociclisti veri, è nata la figura dell'amico meccanico col garage attrezzato (sia benedetto il primo che ha tracciato la strada per gli altri.). Quindi adesso c'è chi fa, chi fa fare e, soprattutto, chi si consiglia. Diciamolo, ormai le moto hanno talmente tanta elettronica che quelli che ci capiscono sono sempre meno e ne capiscono sempre meno. Invece ce ne sono molti che fingono di capirci. Lo dice uno che la scorsa primavera ha cambiato una lampadina ed ha esultato tipo Tardelli ai mondiali dell'ottantadue. Il finto intenditore lo si capisce perché si appoggia da un amico che ci capisce con la scusa che lui è più attrezzato. Porta lì la moto e, dopo la routine di venti minuti che riesce a fare da solo, si rivolge all'amico per un supporto in una diagnosi. Cioè, lui è partito da casa per risolvere un problema che non capisce che cazzo è ma deve girarci attorno. In genere l'amico competente è anche generoso e nel rispondere suggerisce anche l'intervento. E qui il finto preparato si esalta. La frase è "ah, tu lo fai così!?", come a sottolineare che lui aveva in mente un altro modo ma quello proposto è interessante. Frase successiva "voglio provare come dici tu", detto col tono di chi rinuncia ad un'esperienza data da altre cento occasioni pur di dare ragione all'amico. Da lì in avanti l'amico preparato prima ripeterà l'operazione, poi la mostrerà, poi farà da supporto e, infine, lo fa lui direttamente. Tutto questo per ringraziare tutti quegli amici che diventano più amici dopo due anni che abbiamo comprato la moto, quando scade la garanzia, perché ci supportano e, soprattutto, sopportano. E in cambio ricevono, quando gli va' bene, un caffè. P.s. Fatevi un corso di elettronica che fra dieci anni altrimenti come facciamo con sospensioni,carburazioni, gas, valvole, frecce, centraline, mappature e computer di bordo?

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