(Caro amico, ovunque ti si collochi fai sempre la tua waterial figura. Complimenti a te e alla tua duttilità!)
1. Il water nell’arredamento.
(Si buttino via i vecchi e obsoleti mobili e soprammobili, ho voglia di novità!)
Ora che inizio a conoscerlo meglio e riesco finalmente ad apprezzarlo, sono certa che serva per altri usi domestici e non. Se usate l’occhio attento e la mente fervida vi verranno certamente idee luminose per sfruttare al meglio la sua versatilità. Nel frattempo ve ne confesserò alcune per le quali vale la pena di continuare a leggere. Per natura non sono una donna egoista, di me ho donato quasi tutto, perciò desidero che sia conosciuto anche dalle mie amiche, dai parenti (prozii compresi), affinché lo amino e lo stimino.Non terrò solo per me questo patrimonio di ricchezza, che un solo oggetto può dare all’umanità, voglio condividerlo con il mondo intero rendendogli in tal modo giustizia.Dal momento che la mia casetta ospita spesso gente e dal momento che sono una signora molto distratta questa è la volta buona, che sostituisco i servizi di piatti e bicchieri, le pentole e le decine di oggetti sparsi per la casa sbeccati o non appaiati. Anche se la riattacchiamo con del mastice robusto, l’oliera di cristallo non è più come prima della crepa, prima o poi si rompe ancora.Ed è la solita filastrocca del rapporto sentimentale che si rompe e che poi si prova a incollare di nuovo.Primo punto: la crepa si vede ad occhio nudo anche se aggiustata dal miglior vetraio, alla minima scossa tellurica di battibecco si riforma in un battibaleno, poi va a finire che si rompe ancora in mille pezzi e si butta dalla finestra con un battipanni. Batti di qua e batti di la, si diventa poi delle vere turche professioniste, ergo, meglio non aggiustare in questo caso. Motivo per cui, si gettano dalla finestra tazze (non di water, ma del the), bicchieri, sedie, vasi porta fiori, toupet, porta cenere e tutto quello che non piace più, mariti e amanti compresi, se mal funzionanti o fuori garanzia. Mi sono così dilettata a disegnare e realizzare un servizio da tavola completo di bicchieri colorati infrangibili, naturalmente a forma di water, con il piedistallo in ceramica per non snaturare troppo la sua vera identità. Ho coordinato i piatti, la zuppiera con coperchio per non freddare le minestre se gli ospiti sono in ritardo, ho dotato gli stessi di una piccolissima bocchetta d’areazione se il risotto è bollente. Vi ho aggiunto un sottopiatto a forma di turca e per tovagliolo un rotolo di carta igienica di seta e lino con l’iniziale del commensale ricamata. Per brindare all’anno nuovo dodici coppe e al posto del bevante* una tazza da water, in cristallo Lalique; utilizzando il mitico scopino si otterrà un piedistallo molto originale. Una volta terminato il brindisi, si svita il gambo e si spazzola ben bene la coppa dove si è appena bevuto, togliendo eventuali residuati bellici di rossetto non di famiglia, indi, si rimettono i calici nella credenza che altro non è se non due grandi water allineati e aperti. Il tutto impreziosito da fregi e disegni incisi in oro, per dare al servizio di piatti il pregio che merita. In mezzo al tavolo, a far bella mostra di sé un enorme water d’argento pieno d’acqua per contenere i fiori freschi. Una volta appassiti e gettati via, lo userò come centrotavola o porta bon bon,* nome d’ antan ma rende l’idea di un comune porta cioccolatini. Mi scappa molto da ridere, quando vedo gli ospiti allungare le mani dentro al water che devono fare uno sforzo immane per prendere il Ferrero Rocher più grosso che puntualmente finisce sul fondo del centrotavola. Mi viene in mente che lo possono usare anche i bambini per giocare a tombola, mettendoci dentro i numeri da estrarre e prima di dimenticarmi, vi racconto come me ne sono procurata uno in discarica solo e abbandonato. Consiglio a tutti di andare a fare un giretto all’isola ecologica quando non si è in forma: oltre a trovare cessi e water di ogni tipo dismessi, tra un cassonetto e l’altro si fanno anche incontri molto interessanti! Ho quindi pensato di trasformarlo in una pentola a pressione dove posso cuocervi grosse quantità di risotto allo champagne, per serate in allegria! Ho sempre il dubbio però che quando la pentola fischia e devo abbassare la fiamma al minimo, ne esca di ogni colore se non mi sbrigo, poi mi sovviene che è solo riso… Come porta biro o porta posate potrebbe fare la sua figura, ma in questo caso gradirei usare un pitale di fine settecento in maiolica con decori di Limoges*. Una volta scaricate le penne e se decideremo di non usarlo più, lo ricicleremo come tazza da consommé, oppure come bricco per il caffè del mattino.Lo vedo bene con due manici ad orecchia, cosicché non cadrebbe di mano nemmeno ai bambini, o a chi come me è molto distratta e maldestra, sempre di fretta. Non me ne voglia l’adorato ma avendo sovente ospiti per casa che si soffermano volentieri a pranzo e a cena, ho pensato di munire il tavolo allungabile con dodici “comode” (v. capitolo”classificazione e tipologie”). All’apparenza sedie con braccioli d’appoggio, in realtà sono water a scomparsa con coperchio sollevabile, per ingannare l’occhio le ho fatte imbottire dal tappezziere di velluto color rosso cardinale. Water di puro design, dotati di rotelle, per muoversi agevolmente da una stanza all’altra, scarico elettrico, cuscino per cervicale, seduta con massaggio per la cellulite, ventaglio per Signore in climaterio. Quelli più all’avanguardia sono dotati di sexytoys per le amiche single non per scelta, così mentre mangiano vanno e vengono come vogliono, senza che nessun’ altro dei commensali ci faccia caso più di tanto. Hanno forme e dimensioni diverse a seconda delle chiappe che devono ospitare e ognuno siederà su quella che gli è maggiormente congeniale. Insomma seggiole per ogni sedere, anche per gemelli, sedie d’acciaio per pesi consistenti, sedie per fumatori con accendino incorporato e aspiratore del fumo. Quando gli ospiti busseranno alla mia porta ed il pranzo sarà pronto, ognuno sceglierà il proprio water, siederà e non avrà l’imbarazzante pensiero di dover chiedere a metà cena, sul più piccante dei gossip, di andare alla toilette! In questo triste momento nel quale chissà perché, se vi si deve recare una donna ne chiama sempre un’altra in compagnia, fingendo di andare a rifarsi il trucco. Ma c’è sempre bisogno di mentire se a noi donne scappa la pipì? Non è mica disdicevole, lo sarebbe molto di più farsela addosso, con quel che costa la lingerie al giorno d’oggi! Comunque in questo modo io il problema a casa mia, l’ho superato.
Ci leggiamo al prossimo capitolo Se siete ancora vivi, naturalmente!! la vostra ceramica firmata, Fabiana.