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IINTERVIEW // INTERVISTA: Roberta Redaelli

Creato il 10 aprile 2012 da Giorgiastudentflair
Oggi intervistiamo la stilista Roberta Redaelli, click! per leggere le interviste precedenti. 
IINTERVIEW // INTERVISTA: Roberta Redaelli  
Da che cosa ha avuto inizio questo progetto?
Dalla mia neccessità personale di ricercare sempre il nuovo e l’inatteso, unita alla mia passione per l’arte. Da sempre il mio lavoro e’ orientato verso la ricerca e  l’innovazione. Tutte le nostre collezioni sono realizzate con il PROCESSO DINAMI-TECS, una soluzione innovativa di lavorazione della maglia che, tramite una sinergia di particolari tecniche, permette la realizzazione di collezioni dalle caratteristiche uniche. Questo processo quindi consente di ottenere capi strutturati che presentano l’indeformabilità nella sagoma e le linee proprie di un tessuto a navetta ma conservano allo stesso tempo le caratteristiche di estendibilità, elasticità e confort tipiche della maglia. Questa caratteristica rende i nostri capi ideali anche per la donna che viaggia. Oserei dire che la nostra moda è più  una filosofia di vestire che un capo da indossare.
Un concetto di fashion che non è orientato al semplice consumo ma che dà importanza  alla sostanza, un prodotto di qualità e design che non sia un capo “usa e getta”

Che tipo di difficoltà avete incontrato lungo il percorso di sviluppo del progetto?
Sicuramente la difficolta iniziale è stata quella di far accettareun prodotto dalle caratteristiche inusuali, sia nello stile che nella forma. Un prodotto di moda che molto spesso anticipa le tendenze, pur rimanedo un evergreen. Inoltre c’e la parte esecutiva che prevede lavorazioni su tutta la filiera produttiva. Creazione, ricerca filati, tessitura, finissaggi speciali sui tessuti ottenuti, creazione delle fantasie e relativa stampa, costruzione cartamodelli, confezione, realizzazione degli accessori, quali bottoni cinture e collane. Un attento lavoro di equipe. A tutto ciò segue un’altra fase difficile: riuscire a comunicare che cosa e’ un capo DINAMI-TECS. Per capirne veramente il valore bisogna indossarlo!
 
Quali sono state invece le soddisfazioni più grandi?
Sicuramente l’nteresse e l’entusiasmo da parte delle clienti che da anni ci seguono fedeli, malgrado i tempi di crisi.

Che tipo di formazione avete?  Ho fatto gli studi d’arte, disegno per tessuti (provengo da una nota area di tradizione tessile serica) , scenografia e storia del costume.
Quali sono le vostre più grandi passioni oltre alla moda?
 Amo molto la storia, l’archeologia e tutte le forme di arte visiva, oltre alla danza

Che ne pensi dei fashion blog e del cambiamento che stanno apportando al fashion system?  Un fenomeno in grande crescita che ha influenzato dapprima un utenza di età giovane, ma che sta di giorno in  giorno interessando un pubblico di web sempre più vasto, dando la possibilità ad ogniuno di informarsi come vuole su ciò che desidera.
 
Che cosa ha ispirato l'ultima collezione?
L’ispirazione è il giapponismo, corrente artistica che influenza l’Occidente tra la fine ’800 e inizi ‘900. Amo molto le stampe ukiyo-e, i preziosi intarsi dei mobili giapponesi e la cultura dei samurai. Mi è piaciuta l’idea di proporre una donna più sofisticata, vedi le delicate figure di gheishe stampate su raso di seta, ma al contempo grintosa che osa portare capi rigati che simulano le armature dei samurai, il tutto stemperato su delicate linee anni '20.

IINTERVIEW // INTERVISTA: Roberta Redaelli
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