Ikea chiuderà i battenti nel 2015? La sfida della stampa 3D è appena cominciata

Creato il 18 febbraio 2014 da Buenobuonogood

In futuro non ci saranno più negozi che vendono i classici “oggetti”? Probabilmente no. Aprite la mente, pensate al futuro e fatelo in grande. Così è stata concepita l’idea delle stampanti 3D, che per i più neanderthal di voi, sono quelle che ci permettono di stampare oggetti in tre dimensioni.

La prima diavoleria a 3D è stata creata già nel 1984 da Chuck Hull, direttore della 3D Systems Corporation ma solo agli inizi del 2010 le stampanti si sono affacciate sul mercato, all’inizio con prezzi esagerati e solo per un pubblico specializzato.

Oggi, dopo neanche quattro anni, tutti possiamo comprarci una stampante 3D e portarcela a casa. Per fare cosa? Stampare, chiaro! La questione è che se ve la comprate adesso, potrete stampare solo oggetti semplici, tipo fodere per il telefonino o cazzate di piccole dimensioni. Però, aspettate, perché tra qualche anno, secondo i guru del settore: “proprio come nessuno avrebbe potuto predire l’impatto del motore a vapore nel 1750 o della macchina da stampa nel 1450 o del transistor nel 1950, è impossibile prevedere l’impatto a lungo termine della stampa 3D. La tecnologia sta arrivando ed è probabile che sovverta ogni campo che tocchi” (“Print me a Stradivarious” – The Economist, 2011).

Insomma, pare che la stampante 3D possa avere “un impatto così profondo come lo ebbe l’avvento della fabbrica [...]”. Io condivido questa idea e credo che già per il 2015/2016 quasi tutti avremo una stampante 3D in casa o in ufficio ed i più furbetti avranno fatto qualche corso di progettazione 3D, si stamperanno gli oggetti di cui hanno bisogno e magari avranno anche aperto negozi di nuova generazione, dove entri, spieghi quello che vuoi, lo disegni e te lo stampi. “Voglio un imbuto quadrato” e tac, te lo stamperanno, “pensavo ad un sedile ergonomico per la macchina” e tac, fatto, stampato. Cogliete l’importanza dell’invenzione? Io sì e immagino anche voi.

wikihouse

Ikea addio? Probabilmente. E non  mi dispiacerebbe affatto che il gigante svedese del truciolato che ci arreda la casa per mille euro, andasse in bancarotta e chiudesse i battenti. Quando penso a Ikea sempre sorrido perché mi ricordo e vi cito un sentenza del mio amico Michele “Ikea è il male”, che condivido pienamente: è il male che sta rendendo tutte le case tristemente uguali o giù di lì. Siamo tutti dei fessi, non mi tiro certo fuori, ho anch’io una Billy e un paio di mobili di cui cui non ricordo il loro cazzo di nome svedese. Comunque, torniamo a noi.

contour crafting

La questione è che oggi, se sappiamo progettare oggetti, ce li possiamo stampare. Con un progetto e l’abilità di disegnarlo al computer, ce li creiamo da soli. Oggetti, giocattoli e soprammobili a parte, è un settore che si sta sviluppando giorno dopo giorno e che vedrete come influenzerà il mercato e le nostre vite nei prossimi anni. Date un’occhiata al progetto “Wikihouse” di Eric Schimelpfening della SketchThis (che grazie al software SketchUp, promette di costruire una casa con una stmapante 3D e meno di cento viti) o al “Contourn Crafting” del prof.  Behrokh Khoshnevis dell’University of Southern California. Questi due mega progetti hanno l’obiettivo di ridefinire il concetto di edilizia, ad esempio. Avremo tutti delle case gommose stile Barbapapà e vivremo tutti in veri e propri plastici in scala 1:1? Non proprio… guardate i video a fondo articolo e meravigliatevi da soli.

Una cosa è certa, come sempre il controllo delle materie prime sarà il campo di battaglia tra i vari Antoni Gaudì della stampa 3D: polimeri, termoplastiche, metalli eutettici e leghe varie, porcellana, intonaci, polveri di ceramica,… Non voglio annoiarvi ma vi cito alcune tecniche di stampa digitale che potete andare ad approfondire, se interessati:

Insomma, vi lascio una lista delle più accessibili stampanti 3D per uso domestico e due portali italiani sul tema: Stampalo 3D e Stampa 3D.

Una chicca: cos’è una tra le prime cose che gli americani hanno stampato con questa nuova tecnologia, fodera del cellulare a parte? Un’arma, bravi. Leggetevi questo articolo: Il giovane americano che insegna come creare armi fai-da-te con una stampante 3D

Altri curiosi progetti di stampa 3D in corso? Lingerie femminile (progetto leFabShop) e scarpe anatomiche (progetto Feetz).

Insomma, il futuro avrà bisogno di sempre meno muratori e sempre più designer informatici. Ed ovviamente anche Ikea si dovrà reinventare o chiuderà.

Matteo Vitiello

CONTOURN CRAFTING

 

WIKIHOUSE

 


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