Magazine Pari Opportunità

Il 17, m’arzo e festeggio l’unità d’Italia!

Da Leragazze
Il 17, m’arzo e festeggio l’unità d’Italia!

Disegno di Claudia per i 150 anni dell'unità d'Italia

Ultime notizie dal mondo dei Colletti Bianchi.
Sapete tutti che giorno è oggi: è la festa nazionale del 17 marzo, programmata (solo per quest’anno) per i 150 anni dell’unità di Italia. Quella che ha suscitato infinite polemiche con Confindustria e con la Lega, che si opponevano (ma dai?) alle chiusure aziendali in occasione dei festeggiamenti.
Beh, tutti saprete come è andata a finire, basta affacciarsi dalla finestra: oggi, 17 marzo si festeggia direte voi! E’ vacanza! E’ tutto chiuso! Le banche, le scuole, i negozi, i supermercati, gli uffici! Siamo a casa! Che bello!

Si, che bello! Infatti.
Bellissimo, fino a che non sono emerse le modalità con le quali tale chiusura aziendale è stata effettuata nei vari settori.
Senza tediarvi con noiose citazioni di leggi vi riassumo in sostanza come il nostro governo, naturalmente con il preziosissimo aiuto di Confindustria, ha pensato di risolvere il problema, determinato dal fatto che a causa della crisi economica le aziende non si possono permettere un giorno di fermo delle attività produttive.
E allora? Come risolviamo la questione?
Il 17 marzo è stato dichiarato Festività Nazionale, ma le aziende non si possono permettere di avere un giorno di chiusura supplementare. A chi pensate che toccherà pagare questo giorno di vacanza collettiva decisa (con fatica) dal nostro governo?

MA A NOI LAVORATORI, OVVIAMENTE!

E vi spiego come:
Avete presente il 4 novembre? Il giorno della vittoria? E’ una delle cosiddette “festività abolite” previste dalla legge e viene, sempre per legge, celebrata la prima domenica di novembre. Alcuni contratti collettivi prevedono un’indennità economica sostitutiva in busta paga, altri invece un giorno di permesso supplementare. Bene: in un caso o nell’altro chi gode la festività del 17 marzo non avrà (a seconda dei casi) l’indennità economica o il permesso sostitutivo.

Quindi, tranquilli! Non si tratta di un giorno festivo in più, non preoccupatevi! E’ un giorno di riposo (obbligatoriamente goduto il 17 marzo) a spese dei dipendenti.

Voi che pensavate che lo Stato per festeggiare l’Unità d’Italia vi avesse regalato un giorno di vacanza, voi che speravate anche che aggiungendoci un venerdì di ferie avreste potuto godere di un ponte (l’unico dell’anno, visto che quest’anno sfiga vuole non solo che tutte le festività cadano di sabato o domenica, ma che addirittura il 25 aprile coincida con Pasqua!); voi che, invece niente ponte, perché già un po’ di dipendenti hanno chiesto venerdì di ferie e quindi: nisba!

Ecco voi, lavativi, posapiano, fannulloni, perdigiorno, scioperati! BASTA! Finitela con queste fantasie, non perdete tempo con queste sciocchezze e andate subito, di corsa, a festeggiare l’unità d’Italia!

 

Un particolare ringraziamento all’Autrice del disegno che abbiamo l’onore e il piacere di pubblicare sul blog.



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