E’ uno degli animali più mal visti e discriminati dell’intero panorama zoologico, il pipistrello. A causa di antiche credenze popolari, leggende metropolitane e disinformazione, il mammifero alato è da sempre visto dagli uomini con estrema diffidenza; considerato- a torto- pericoloso, aggressivo, inquietante e sgradevole, il pipistrello è in realtà un anello fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema, basti pensare al loro ruolo naturale antizanzare e alla disinfestazione di insettinocivi che svolgono a favore dell’agricoltura. Per rendere giustizia alla specie l’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2011 l’anno del pipistrello. Un progetto che punta alla sensibilizzazione e all’abbattimento di vecchi luoghi comuni attraverso campagne d’informazione, progetti di tutela e ricerca, programmi d’approfondimento. Del resto, le oltre 1.100 specie di pipistrello documentate sono esposte ad altissimi rischi causati dalla distruzione degli habitat, dalla crescente urbanizzazione, il disturbo da parte degli esseri umani nei siti di ibernazione, i pesticidi e così via. Una specie sotto attacco, non solo culturalmente.
Perciò occorre attuare un programma di protezione, soprattutto per salvaguardare il loro ruolo di killer di insetti parassiti, un vero cruccio per gli agricoltori di tutto il mondo: ” Diversi pipistrelli”, ha spiegato l’ambasciatore ONU per l’anno del pipistrello, Merlin Tuttle, ” sono i predatori primari per gli insetti notturni, inclusi quelli che costano miliardi di dollari agli agricoltori in perdite annuali. Quando queste popolazioni di pipistrelli calano, richiedono un aumento molto pericoloso dell’uso dei pesticidi e si verifica un rialzo dei costi per colture essenziali come riso, mais e cotone”.
Si spera dunque che l’uomo “abbassi la guardia” ed impari a conoscere senza pregiudizi una specie considerata di fondamentale importanza sotto moltissimi punti di vista. Altro che vampiri.
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