Proclamato dall’Unione Europea, rappresenta un’occasione per il Belpaese, ancora indietro nella green economy rispetto a Germania e Gran Bretagna.
Un immagine dal sito magazine.greenplanner.it
“L’anno europeo dell’economia verde, proclamato dall’Ue per il 2014 quando cade anche il nostro semestre di turno di presidenza del Consiglio dell’Unione, non è solo uno stimolo per contrastare i mutamenti climatici, che abbiamo visto drammaticamente in azione in Sardegna, ma è una straordinaria occasione per rilanciare la competitività delle nostre imprese e l’economia a partire dalla green economy, e per offrire una prospettiva anche ai nostri giovani”. Così Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera nonché presidente del gruppo di lavoro congiunto sulla green economy, sull’anno europeo dell’economia verde.
Secondo il rapporto “GreenItaly 2013″ di Symbola e Unioncamere, “già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza, tanto che il 38% delle assunzioni complessive programmate nel 2013 si deve a queste realtà – sottolinea Realacci – Grazie a questa Green Italy sono stati prodotti nel 2012 oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati 3 milioni di green jobs. Che sono il motore dell’innovazione: il 61% delle assunzioni previste dalle aziende sempre nel 2013 nei settori della ricerca e sviluppo è coperto proprio da green jobs”.
Sempre secondo il rapporto, le imprese green sono quelle più competitive, che esportano e innovano di più e quelle più giovani: il 36% delle assunzioni programmate nel 2013 dalle imprese green sono rivolte ad under 30 contro il 30% delle imprese non green. Tra le assunzioni a carattere non stagionale, l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato è del 52%, mentre scende al 40,5% per le figure non connesse al settore green. “Trovare la chiave per affrontare la crisi mobilitando le migliori energie del Paese e scommettendo sulla green economy – conclude Realacci – è anche l’obiettivo che si sono date le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera avviando un’indagine conoscitiva sulla green economy da concludere entro i primi mesi dell’anno, in modo da poter orientare anche le politiche del governo italiano per il semestre di presidenza europeo”.