Cari lettori,
la chiusura di un anno porta sempre con sé bilanci e riflessioni, lo sappiamo tutti, e per noi della Stamberga non è diverso. Come è consuetudine ci piace ripercorrere i momenti salienti dell'anno che si sta per chiudere insieme a voi. Per rendere l'idea, un po' di numeri: quest'anno abbiamo recensito 172 libri, pubblicato 115 articoli dedicati a nuove uscite, cinema, classifiche, e da quest'anno ci stiamo anche specializzando in fumetti. E' tornata anche la nostra Listopia in versione riveduta e aggiornata e abbiamo approfondito diversi temi con i nostri Speciali dedicati alla Letteratura Latinoamericana, a quella LGBT, alle storie dedicate alla Grande Guerra e agli intramontabili Romanzi d'Appendice.
Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar - Einaudi
Scrive Daniele:
«Affascinante, didattico e assolutamente da leggere, Memorie di Adriano fa riflettere su esistenza e morte attraverso una figura chiave della storia mondiale. La Yourcenar, raffinata autrice, ha creato un memoriale imponente destinato a rimanere per sempre come un grande classico.»
Il ladro di anime di Sebastian Fitzek - Elliot
Scrive Chiara A.:
«Le vicende della clinica psichiatrica intrigano stuzzicando al massimo la curiosità di chi legge, in parte soddisfatta dalla descrizione introspettiva dei pensieri dei personaggi (specialmente di Caspar, l’uomo su cui si incentra la vicenda) e in parte invece, lasciata in sospeso dalla ricerca delle risoluzioni dei misteriosi indovinelli che compongono la sfida lanciata dal Ladro di anime.
Credo che l’intero romanzo possa essere considerato un grande rebus che appare inizialmente irrisolvibile.»
Il caso Bellwether di Benjamin Wood - Ponte alle grazie
Scrive Antonio:
«Benjamin Wood, oltre ad essere bravo dal punto di vista formale nello scrivere, tratta due materie complesse e difficili, la musica e la psicologia, in maniera coinvolgente ed originale. Il caso Bellwether viene definito dall'editore thriller e del thriller ha la suspense che avvince il lettore, ma sarebbe più appropriata la definizione di "noir”.»
La banda degli amanti di Massimo Carlotto - E/O
Scrive Polyfilo:
«La trovata interessante dell'autore è quella di utilizzare, quando nella trama appare il personaggio antagonista, una doppia voce narrante, sicché della stessa vicenda si hanno due punti di vista, quello dell'alligatore e quello del cattivo. La doppia ricostruzione mette in risalto il punto di forza della storia, facendone quasi sparire l'esilità dell'intreccio: la capacità di dare al racconto un sapore reale, con pochi tratti, con dialoghi semplici e uno stile lineare ma non piatto, adatto a rendere la quotidiana normalità del male e del malessere dei suoi personaggi. A partire dai primi libri della serie dell'alligatore si sente una continua maturazione stilistica nell'uso degli strumenti descrittivi e narrativi, e il peso del caso investigativo, in quest'ultimo poliziesco, si concentra sulla purezza della malvagità di Pellegrini, che sovrasta quasi gli eroi con la sua raffinata cattiveria.»
Nel bosco di Thomas Hardy - Fazi
Scrive Valetta:
«L'ho detto e lo ripeto: Thomas Hardy meriterebbe una fama maggiore nel nostro paese, dove in pochi lo conoscono e, fra questi pochi, un esiguo numero ha letto qualcosa di diverso da Tess. Per questo apprezzo particolarmente la decisione della casa editrice Fazi di riportare in libreria Nel bosco, una delle opere meno conosciute, in una nuova moderna edizione la cui copertina è particolarmente adatta a rappresentare l'atmosfera bucolica che è parte integrante del romanzo.»
Dio di illusioni di Donna Tartt - Rizzoli
+4stelle+ (e mezzo)
Scrive Antonio:
«Sono ben descritte le dinamiche che spingono i componenti del gruppo prima a sentirsi sempre più uniti e poi ad allontanarsi gli uni dagli altri. Una della cause del capovolgimento dei rapporti amicali è da imputare non tanto al senso di colpa per il delitto compiuto, quanto alla relazione con l’unico componente del gruppo di sesso femminile, la bella Camille.
Le critiche che vengono poste all’autrice sono per lo più indirizzate ad una certa lentezza nel suo modo di narrare. Lentezza, peraltro, che, a mio avviso, mette ottimamente in risalto la sensazione da parte del gruppo di estrema noia, che può essere considerata la molla di tutto il racconto.»
Il Miniaturista di Jessie Burton - Bompiani
+4stelle+
Scrive Valetta:
«Una piacevolissima sorpresa questo romanzo di esordio di Jessie Burton che Bompiani ha da poco portato suoi nostri scaffali dopo l'ingente successo ottenuto all'estero.
Il Miniaturista si distingue per originalità sia nella trama che nell'ambientazione e trae vantaggio dallo stile raffinato, intenso e coinvolgente della sua autrice che potrebbe tranquillamente passare per una veterana nonostante questa sia la sua prima opera pubblicata. Non sono molti i romanzi storici che scelgono come sfondo l'Amsterdam del diciassettesimo secolo e l'autrice sfrutta appieno questa atmosfera suggestiva, ricreando con grande maestria il fascino della vivace cittadina mercantile all'apice del suo successo, imbrigliata nelle contraddizioni del puritanesimo più severo e intransigente.»
Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard - Fazi
+4stelle+
Scrive Valetta:
«Ciò che colpisce particolarmente è l'abilità della Howard nel calarsi nei panni di ognuno dei protagonisti indipendentemente dall'età e dal sesso: l'impenitente latin lover Edward è credibile quanto il fratello Hugh, marito innamorato traumatizzato dall'esperienza nel primo conflitto mondiale o la sorella Rachel, figlia devota impegnata in una relazione omosessuale clandestina. I drammi delle adolescenti Lydia e Nora sono realistici quanto le liti e le paure dei più piccoli del clan. Brillano poi le rappresentazioni dei legami matrimoniali con le loro incomprensioni e verità non dette - o volutamente ignorate - e le mille sfumature della sessualità femminile, spesso compromessa da un atavico senso di vergogna.»
Va', metti una sentinella di Harper Lee - Feltrinelli
+4stelle+
Scrive Sakura:
«La fortuna de Il buio oltre la siepe risiede non solo nella spontaneità della voce narrante, la piccola Scout Finch, messa davanti per la prima volta alle ingiustizie della vita, ma nella completa riuscita del personaggio di Atticus, il padre vedovo, avvocato integerrimo e dotato di un profondo senso di giustizia trasmesso ai figli da lui educati. Già prima dell'uscita di Go Set a Watchman era trapelata una notizia sconvolgente: vent'anni dopo gli eventi de Il buio oltre la siepe, Atticus, ormai anziano e sofferente, si sarebbe rivelato razzista e resiliente ai cambiamenti in atto nella società, mandando in pezzi il mondo di Jean Louise "Scout" Finch, ormai adulta ed emancipata ma ancora visceralmente legata alla cittadina natale di Maycomb e soprattutto al padre.»
Villette di Charlotte Brontë - Fazi
+4stelle+
Scrive Valetta:
«Le persone timide e posate sono spesso fraintese. Sono ritenute incapaci di provare passioni forti, radicali, incapaci di apprezzare le cose divertenti, adatte ad addossarsi i compiti più ardui e noiosi. Un tempo per le donne questo significava trascorrere la vita a fare da tappezzeria, rassicuranti presenze di sottofondo che nel loro intimo urlano per essere liberate.
Lucy Snowe è un personaggio profondamente incompreso, sia dagli altri personaggi all'interno del racconto, sia dal lettore, ma per ragione completamente diverse. La sua natura riservata, ulteriormente schiacciata da una serie di sfortune subite in giovane età, e il suo radicato Protestantesimo sembrano relegarla al confortante ruolo della fidata "sorella" o dell'austera insegnante agli occhi del mondo, tanto che anche coloro che si dichiarano suoi intimi amici non sembrano comprendere la sua vera natura.»
Aspettando buone notizie di Kate Atkinson - Marsilio
+4stelle+
Scrive Valetta:
«In definitiva l'autrice è riuscita in un'impresa più unica che rara, ovvero quella di scrivere un giallo in grado di convincere sia gli amanti del genere sia coloro che normalmente guardano a questo tipo di storie con diffidenza ritenendole troppo superficiali. Troppo spesso infatti, chi tenta di dare spessore psicologico a un racconto investigativo finisce per trascurare il lato mystery, proponendo enigmi dalla soluzione troppo ovvia o, peggio, totalmente sconclusionati. Kate Atkinson non fa questo errore, il suo impianto narrativo è solido e accattivante seppur parzialmente sorretto da una serie di coincidenze che non sono frutto di incapacità o inesperienza ma volutamente ricercate, una strizzatina d'occhio ai lettori, una sfida a cogliere le citazioni e a divertirsi anche in un racconto di suspense. »
In morte di una cicala di Maria Silvia Avanzato - Fazi
+5stelle+
Scrive Polyfilo:
«La costruzione di un paesaggio agreste che si rivela molto diverso da come appare, la scelta di rievocare un ambiente attuale per la cultura postmoderna come la Bologna degli anni '800, quelli del Punk e del riflusso da contestazione, dei racconti ingenui e tragici di Tondelli è molto interessante, come pure la capacità dell'autrice di generare atmosfere suggestive come nel cinema thriller anni '70, dal primo Dario Argento ai fratelli Avati della Casa delle finestre che ridono. Anche la scelta di affidare il racconto a una successione di voci narranti che di volta in volta raccolgono l'incarico della ricerca e della testimonianza è tutt'altro che scontata, anzi originale e strutturata in base agli sviluppi della trama. Infine la scelta della metafora della cicala, l'insetto che vive per cantare e muore alla fine dell'estate è indovinata.»
Le spade dell'imperatore di Brian Staveley - Gargoyle
+4stelle+
Scrive Sakura:
«Con Le spade dell'imperatore, primo volume delle Cronache del Trono Incompiuto - cui faranno seguito The Providence of Fire nel 2015 e un terzo volume l'anno successivo -, Brian Stavely esordisce nel mondo fantasy. Un esordio col botto, perché il volume ha pochi difetti e mostra una maturità sorprendente: oltre a saper scrivere bene, Stavely sa dosare i ritmi narrativi e terminare ogni capitolo sospendendo una scena in modo da costringere il lettore a leggere quello successivo. I personaggi sono molto ben caratterizzati e la trama, anche se inevitabilmente finisce per presentare qualche stereotipo del genere, risulta solida e interessante: è soprattutto apprezzabile l'idea di seguire le vicende di tre fratelli cresciuti separatamente, ognuno impegnato in un difficile addestramento volto far sì che arrivino preparati a ricoprire i ruoli che li aspettano.»
Oltre il mare di Haifa di Maria Elisabetta Ranghetti - EKT Edikit
+5stelle+
Scrive Chiara A.:
«Il libro è spunto di profonda riflessione un mondo che siamo abituati a considerare lontano anni luce dal nostro: siamo infatti solitamente portati a creare un collegamento naturale tra la terra di Israele e la guerra, vittime come siamo di una società mediatica che ci fa conoscere luoghi e paesaggi come Gerusalemme o Ramallah non tanto per la loro bellezza e rarità, quanto per il triste e mostruoso ruolo di luoghi di conflitto perenne.
E' naturale quindi che, pensando a questi territori in guerra, l’idea della possibile esistenza di una quotidianità simile alla nostra divenga un pensiero lontano, offuscato e obliato dalle giornaliere notizie di morti e attentati provenienti dal Fronte; ebbene questo libro ci insegna come cambiare la nostra prospettiva, regalandoci un prezioso punto di vista su una terra tanto sofferente e martoriata dall’odio e dai conflitti ma anche tanto affascinante e ricca di bellezze inapprezzate e forse anche tuttora sconosciute. »
Codice Scorsese di Sergio Fanucci - Rizzoli
+4stelle+
Scrive Antonio:
«Se non si sapesse che lo scrittore, il cui nome appare a grandi lettere sul frontespizio del libro, è italiano, nel leggere questo romanzo si potrebbe pensare al solito autore americano di best seller. Gli elementi ci sono tutti: ambientazione, suspense, missioni militari segrete, narcotrafficanti, killer, mafia russa e italiana, società finanziarie coinvolte in loschi traffici e, non potevano certo mancare, donne bellissime e pericolose.»
La stagione del ritorno di Angela di Bartolo - Runa Editrice
+5stelle+
Scrive Chiara A.:
«Una storia che racconta di Ombre, di creature infernali e di visioni, incubi ed inganni ma che parla anche di luce, di amore e fedeltà, di forza e determinazione. Nel suo lungo cammino Glirien non sarà da solo, ma potrà contare sulla guida spirituale e fisica del potente mago Wisenard, un uomo anziano e apparentemente debole ma che in realtà ha in serbo una grande saggezza e una forza interiore. Egli inoltre sarà accompagnato nel lungo viaggio, in cui mille sono le insidie e le prove da superare, da valorosi cavalieri quali Efairon Friheld o meglio dire Efi, amico di infanzia di Glirien, una figura poliedrica afflitta da una grande condanna ma sorretta dalla forza infinita delle persone care che mai lo hanno abbandonato anche nei momenti in cui forse lasciarlo andare sarebbe stata la cosa migliore.»
Ringraziandovi ancora una volta - calorosamente - di averci seguito per tutto il 2015, ci auguriamo che continuerete a farlo anche quest'anno. I nostri buoni propositi? Continuare a offrirvi il meglio che possiamo, come sempre.
Lo staff della Stamberga