Come se la sono passata le console portatili negli ultimi dodici mesi?
Quest'anno abbiamo deciso di proporvi una serie di articoli riassuntivi nei quali avremo cura di analizzare tutti i dettagli che hanno, in un modo o nell'altro, contrassegnato ogni singola piattaforma di gioco negli ultimi dodici mesi. Dopo le nostre panoramiche del mercato PC e di quello console, pubblicate nei giorni scorsi, è arrivata l'ora di dedicare questo spazio anche agli handheld. Il 2015 non è stato un anno particolarmente memorabile per nessuna delle due console portatili, ma quella griffata Nintendo ha sparato sicuramente più cartucce, mentre Sony lasciava alla deriva la sua PlayStation Vita, ormai abbandonata a un triste destino...
twittalo! Il 2015 è stato un anno complicato per l'handheld Nintendo ma anche e soprattutto per quello Sony
Il 2015 di Nintendo 3DS
Dopo una partenza decisamente goffa - ricordate il repentino calo di prezzo e la lineup iniziale piena di conversioni? - il Nintendo 3DS si è ripreso alla grande, confermando la posizione di comando che la grande N ha assunto nel campo delle console portatili sin dal primo Game Boy. Negli ultimi tempi però, l'handheld sembrerebbe aver rallentato il suo passo. Se il 2013 e il 2014 sono stati anni eclatanti e ricchi di indimenticabili titoli tripla A come The Legend of Zelda: A Link Between Worlds, Fire Emblem: Awakening, Pokémon Zaffiro Alfa e Rubino Omega, Super Mario 3D World, Bravely Default, Super Smash Bros. e Fantasy Life, quella del 2015 è stata sicuramente un'annata più contenuta soprattutto in termini di proposte first party. È lecito pensare che, vista la crisi di Wii U, Nintendo abbia deciso di concentrare ogni sforzo sul fantomatico progetto NX, ma è pur vero che di titoli veramente eccezionali il Nintendo 3DS non ne abbia visti poi tanti. Nonostante ciò, la console portatile Nintendo ha sfoggiato un mese sì e un mese no giochi di alto livello, magari dedicati a nicchie più ristrette ma comunque apprezzatissimi da critica e pubblico: è stato il caso di Monster Hunter 4 Ultimate, per esempio, che sembrerebbe aver convinto Capcom e Nintendo a investire sul franchise anche in Occidente una volta per tutte, o dell'esperimento vincente Mario & Luigi: Paper Jam Bros. che all'annuncio aveva destato non poche perplessità. I fan di Zelda vecchi e nuovi hanno potuto rigiocare un capolavoro senza tempo, Majora's Mask, in versione riveduta e corretta, mentre per gli amanti dei jRPG si sono susseguiti i titoli Level-5 che ancora non erano stati localizzati come gli ultimi Inazuma Eleven Go e il primo Little Battlers eXperience. In questo senso, è chiaro come la varietà non sia certamente mancata, e tra i titoli di spicco hanno fatto capolino anche improbabili sorprese come Senran Kagura 2: Deep Crimson, Etrian Odyssey: Mystery Dungeon, Azure Striker Gunvolt o i revival 3D di classici SEGA come Gunstar Heroes e Out Run. Sul fronte first party invece, la libreria è stata meno convincente soprattutto dal punto di vista sperimentale. Atteso ritorno degli Intelligent Systems di Advance Wars, Code Name S.T.E.A.M. non ha convinto pienamente i giocatori, e persino l'ultimo The Legend of Zelda portatile, Tri Force Heroes, ha fatto inarcare più di un sopracciglio a prescindere dalla sua peculiare natura multigiocatore. Si capisce, comunque, che il 2015 sia stato un anno pacato ma comunque interessante, anche se in confronto agli anni precedenti è sembrato brillare meno. Non sono mancati gli scivoloni, oltretutto. In primavera Nintendo ha lanciato un nuovo modello chiamato New Nintendo 3DS insieme alla conversione di Xenoblade Chronicles, capolavoro jRPG per l'ormai defunta Wii. La nuova console non si è imposta sul mercato semplicemente perché... non è nuova: l'hardware è leggermente più potente del precedente, l'effetto stereoscopico è più stabile grazie al face tracking e la longevità della batteria è sensibilmente migliorata. Il New Nintendo 3DS garantisce caricamenti più rapidi e una leggera rifinitura in termini visivi, ma a fronte del prezzo maggiorato non costituisce esattamente un acquisto imprescindibile, specie se si possiede un normalissimo Nintendo 3DS XL. Il problema, più che altro, è che a Xenoblade Chronicles 3D non è seguito nessun altro gioco che sfruttasse a pieno regime le potenzialità del "nuovo" handheld, e tuttora il gioco sviluppato da Monolith Soft resta l'unica cartuccia compatibile esclusivamente col New Nintendo 3DS. La revisione della console portatile Nintendo, comunque, resta un acquisto più che consigliato per chi non possiede ancora un Nintendo 3DS e vuole avvicinarsi al mercato portatile, specialmente in previsione di un 2016 che si annuncia ricco di uscite notevoli come Fire Emblem: Fates, Yo-kai Watch, Monster Hunter X, Bravely Second, Final Fantasy Explorers, The Legend of Zelda: Hyrule Warriors Legends e ben due Dragon Quest. Ad essi potrebbero aggiungersi un nuovo The Legend of Zelda e un nuovo Pokémon, neanche a dirlo: il 2015 sarà stato anche un anno meno esaltante, ma la console portatile Nintendo resta ancora in gran forma.
Il 2015 di PlayStation Vita
Purtroppo il nostro commento sull'ultima annata dell'handheld Sony non può che essere lapidario: è stata veramente terribile e ha soltanto alimentato i giochi di parole sullo sfortunato nome scelto per la console. Le vendite, che fin dal lancio del 2012 non hanno mai brillato, sono semplicemente colate a picco. Sony stessa ha sostanzialmente smesso di parlare approfonditamente della sua console durante le conferenze e gli eventi più importanti, limitandosi ad affermare di "non essersene dimenticata"... ma a giudicare dalle lineup e dalla sua assenza generale, l'impressione è completamente opposta. Più che altro, sembra che Sony faccia finta di non ricordarla.
A livello di marketing, la pubblicità si è completamente azzerata e l'idea è che la società nipponica abbia semplicemente deciso di abbandonare la console a sé stessa, lasciandola morire - scusate il gioco di parole - di morte naturale mentre indie e PlayStation Classics ne alleviano l'agonia. È un peccato, ovviamente, perché PlayStation Vita era e resta un hardware eccezionale sul quale in pochi hanno deciso di investire. Se in Occidente la console sta ormai rantolando, in Giappone le cose vanno meglio, e PlayStation Vita è diventata l'handheld di riferimento per alcuni generi di nicchia come i jRPG old-school e le visual novel. Dalle nostre parti si è timidamente tentato di proporre alcuni di questi giochi, come la serie Danganronpa, ma l'accoglienza, al di là della loro ottima qualità, è stata piuttosto fredda. I pilastri della libreria PlayStation Vita restano, insomma, alcune ottime conversioni, come Persona 4: Golden, considerato uno dei migliori - se non il migliore - jRPG della scorsa generazione, ma anche in quel senso l'utenza si è ristretta, se possibile, ancora di più. Persona 4: Dancing All Night, rhythm game che fa da sequel alla serie omonima, ha riscontrato i pareri positivi della critica e del pubblico, ma non è certo bastato a risollevare le sorti della console, così come non ce l'ha fatta Danganronpa Another Episode, lo spin-off action della visual nuovel, o Toukiden: Kiwami, il clone a base di demoni giapponesi di Monster Hunter. Purtroppo i titoli meritevoli di attenzione - al di fuori di ottimi indie come il famosissimo Shovel Knight - durante l'anno si sono contati sulle dita di una mano, e l'annuncio che Gravity Rush 2 uscirà solo su PlayStation 4, anticipato da una versione rimasterizzata del prequel, considerato la colonna portante della libreria PlayStation Vita, è stato forse il colpo di grazia decisivo. In ogni caso, liquidare la console portatile Sony sarebbe sbagliato, soprattutto ora che è in commercio il modello più economico con lo schermo LCD al posto di quello OLED: il suo futuro potrà ormai essere segnato, ma che nella sua libreria ci siano delle gemme non è in discussione.