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Il 30 settembre cessano gli Ato

Creato il 09 agosto 2013 da Comunalimenfi
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Rifiuti. Ancora grandi incertezze sulla formazione delle Srr, le società che li sostituiranno, ma in modo diverso.

Il personale in servizio presso gli Ato rifiuti e le ditte che svolgono il servizio, oltre 800 lavoratori in provincia di Agrigento, transiteranno nelle Srr. Qualunque cosa esse siano.

E’ questa infatti l’altra faccia della medaglia dell’accordo quadro firmato dai sindacati durante l’incontro con i vertici dipartimento regionale acque e rifiuti. Se da un lato verranno garantiti i livelli occupazionali, infatti, dall’altro non vi è attualmente ancora certezza sul percorso che porterà alla formazione delle Srr. Unica certezza è attualmente la data di morte degli Ato, il prossimo 30 settembre.

Ugl, cauto ottimismo. “Riteniamo positivo l’obbiettivo raggiunto, che garantisce la transazione degli attuali livelli occupazionali, verso il nuovo assetto organizzativo della gestione integrata dei rifiuti in modo coordinato ed omogeneo sull’intero territorio regionale” dichiara il segretario Roberto Migliara, il quale tuttavia incalza: “guardiamo con estrema attenzione al tavolo tecnico permanente che si dovrebbe insediare il prossimo 10 settembre e che stabilirà le direttive per assicurare dal momento di cessazione degli Ato alla definitiva operatività delle Srr, il rispetto dell’accordo garantendo i lavoratori”.

Teresa Restivo: “Mi auguro non venga rinviata l’istituzione delle Srr”.
“L’unico dato certo al momento è il giorno di scioglimento delle Ato, mi auguro maggiore chiarezza”. Il commissario liquidatore Teresa Restivo chiede che i sindaci, la Regione e la Provincia facciano la loro parte e avviino un confronto che possa sciogliere le zone “grige”. “Potrebbe essere una buona idea l’istituzione da parte della Regione, spiega, ad uffici appositi per mettere d’accordo i vari comuni e fornire il sostegno anche burocratico necessario ad eliminare l’attuale confusione”.

Uno dei punti di criticità, oltre al processo di scioglimento delle province e l’interpretazione molto “soggettiva” fatta da alcuni sindaci delle Aro, è nel nostro territorio il passaggio, ormai sancito da decreto, di una serie di comuni (Raffadali, Sant’Angelo Muxaro, Realmonte, Siculiana, Santa Elisabetta e Montallegro) dalla Srr Agrigento Est (che coinciderebbe con Gesa e Dedalo ambiente) alla Srr Agrigento Ovest (la fu Sogeir). Per derimere la “matassa”, venerdì alcuni di questi sindaci incontreranno i vertici regionali dell’agenzia per i rifiuti e le acque per chiarire una serie di aspetti. “Si tratta tuttavia – aggiunge Restivo – di uno dei primi incontri reali. Vedo i sindaci in generale abbastanza immobili, e questo mi preoccupa molto. Che succederà il primo ottobre? “. Sulla possibilità di un rinvio della data di “scadenza”, Restivo è perentoria: “mi auguro davvero non vi sia nessuna proroga, anche perché questo significherebbe prorogare anche gli attuali contratti, e non lo ritengo davvero plausibile”.

Dalla Provincia, ente essenziale nell’iniziale processo di modifica delle Ato, nessun nuova.

Le ditte: “Speriamo sia un’occasione per ripartire”.
Alle ditte che gestiscono il servizio di raccolta, spazzamento e conferimento la riforma del sistema di gestione dei rifiuti interessa fino ad un certo punto. Per loro, invece, è essenziale superare lo stato di emergenza in cui si è lavorato in questi anni. “Ci siamo dovuti confrontare con un’emergenza economica – spiega Giancarlo Alongi, della Iseda – nella quale il privato ha sopperito alle carenze del pubblico. Adesso attendiamo di capire cosa sarà delle Srr, dato che noi, come tutti gli altri, siamo all’oscuro di quanto avverrà. Ciò che invece speriamo – aggiunge – è che rispetto al passato i Comuni tornino a fare la loro parte, anche sostenendo il peso di scelte impopolari come una seria lotta all’evasione, e consentano agli operatori del settore di ricevere il giusto pagamento per i servizi erogati”.

Avremmo voluto aggiungere il punto di vista dei cittadini, ma della materia sono pochissimi a essere informati e in tutti prevale lo scetticismo.


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