Magazine Cultura
Si narra che Dio non abbia ancora distrutto l'umanità a causa di 36 persone, i Giusti, grazie al comportamento dei quali Egli da ancora una speranza a noi miseri mortali prima di annientarci. Nessuno sa chi siano questi 36 Giusti, e neppure loro sanno di esserlo. E' una condizione casuale che li spinge a fare ciò che deve essere fatto quando tutti gli altri si tirerebbero indietro. Sono persone che sanno sacrificare loro stesse. Ciò non significa che esse siano devote o dall'anima immaccolata. Sono però persone capaci di pensare prima al bene altrui e, solo dopo, al proprio.In questo libro, Claudio Vergnani riprende la saga di Claudio e Vergy (n.d.r. notate forse un qualche legame tra il nome dell'autore e quelli dei due personaggi?) cercando però di non ricalcare le impronte della sua precedente pubblicazione. Gli ingredienti che appaiono ne Il 18 Vampiro sono ancora tutti presenti. Sangue crudo, ruvidezza dei personaggi, crudeltà gratuita, realtà pura, colma di bassezze e ingiustizie di ogni tipo. Addirittura i personaggi vengono arricchiti di un lato culturale che prima non avevamo mai notato. Ciò che manca è la storia. Perché la storia è finita con il primo libro e, ora, c'è solo da fare pulizie. Per questo il libro è una sorta di raccolta di episodi differenti e staccati l'uno dall'altro. Claudio e Vergy, ora, devono dedicarsi a brevi missioni, tutt'altro che facili, per cercare di sbarcare il lunario. [SPOILER] Rischieranno di rimetterci la pelle nel cimitero monumentale di Modena. Si apposteranno nei pressi dell'autostrada per eliminare un viaggiatore scomodo. Passeranno delle vacanze natalizie in compagnia di una famiglia ricca, nella speranza di proteggerli nella loro bella e isolatissima villa di montagna. E infine si concederanno un po' di riposo a Parigi, dove però dovranno ripulire il seminterrato di un palazzo abitato da immigrati clandestini. [SPOILER]Quattro episodi distinti che però dimostrano il grande coraggio dell'autore, capace di non cedere alle lusinghe di una replica, o di una clonazione della sua prima fatica, cercando invece di buttarsi verso un ritratto del mondo molto più vicino a ciò che viviamo tutti quanti noi. Come diceva Bonanza in Radio Freccia «La vita non è come un film. Nei Film non ci sono tempi morti; la vita è piena di tempi morti...»Ecco, dopo l'uccisione del Maestro, ora la vita di Claudio e Vergy è un tempo morto infinito. Per questo loro si arrabattano come possono. Si trovano un lavoro, l'unico lavoro che sanno fare, e come tutti noi, pur se insoddisfatti, svolgono i loro compiti non senza lamentarsi. Per cui un bel Bravò va urlato amichevolmente al nostro Claudio Vergnani, coraggioso e audace, anche nell'uccidere i vampiri che lo circondano.Ma il libro non ha solo pregi. L'editing è a dir poco disarmante. Un refuso a pagina quando va bene, a volte di più. Tutto ciò spezza l'immersione totale nella lettura delle vicende, a volte ci si incaglia, si dubita di ciò che si è letto e si torna sui propri passi. E' un vero peccato perché quegli errori vanno a spezzare il ritmo, sono pugnalate alla schiena che non si riescono a ignorare. Altro difetto è la dimensione del font. Piccino piccino... non certo confortevole alla lettura. Seguono le citazioni acculturate dei nostri eroi. Non dico che siano fuori luogo. E' divertente vederli nella figura dei dotti, quasi fossero dei moderni Indiana Jones, ma... a volte sono troppo raccolte e sparate a raffica. Distraggono dal filo principale della narrazione e, il loro apparire a spot disorienta. Apprezzo invece le note (n.d.r. del resto pure io ne faccio uso nei miei ebook), anche se le avrei preferite a pié di pagina piuttosto che a fine capitolo. Questione di gusti... dettagli insignificanti, comunque una bella iniziativa.
Pregi e difetti, quindi, come ogni creatura prodotta dall'uomo. Messi sulla bilancia, comunque, i valori positivi abbondano abbondantemente (n.d.r. e scusate il gioco di parole). Il libro è divertente, accattivante, crudo, volgare, potente, e chi più ne ha, più ne metta. E' una lettura salubre e diversa da tutte quelle che inondano gli scaffali, per cui va promossa e gridata a gran voce. Senza contare che Claudio sa intrattenere e divertire, e i suoi vampiri sono ciò che dovrebbero essere sempre: dannatamente crudeli e assetati di sangue; alcuni, forse, con qualche remora rimasta dalla vita umana ma, per lo più sempre pronti a mordere e straziare le carni vive.
Da leggere, di notte, magari su una panchina dentro un cimitero monumentale... senza però dimenticare di portarsi al seguito qualche granata.
Piesse: Ci sarà un gran finale, annunciato alla presentazione del libro e, pure su fb. Per cui, rimaniamo sintonizzati e attendiamo il numero tre.
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