Domani sono 47, porca malora. Quarantasette, che poi è uno di quei numeri primi odiosi, non divisibili con nessuno al mondo, con tutti i numeri che ci sono. Isolato, spocchioso. Solo, sempre solo. Per fortuna c’è ancora quel quattro lì davanti, che sbandiera irrevocabilmente il fatto che io faccio ancora parte di quelli della quarantina.Malgrado il numero oggettivamente altino, però, mi sento ancora giovane, correndo pure il rischio di essere una di quelle vecchiette un po’ patetiche che si credono sempre ventenni. Ma cosa vuol dire sentirsi giovani? Questo:Quindi, concludendo: se è vero che bisogna prima o poi fare dei bilanci, ammetto con sollievo di essere ancora perfettamente immatura, e che a me il numero quarantasette sta largo. Per ora.