Un grafico di JP Morgan illustra che i titoli di stato che hanno rendimento negativo sono circa il 28% del totale; mentre quelli che hanno un rendimento inferiore all'1% sono circa il 65%
La maggior parte dei titoli che hanno rendimento negativo o che sono sotto all'1% sono riconducibili a stati dell'Eurozona. Questo, come noto, proprio per via dello scenario inflazionistico e delle manovre ferocemente espansive della BCE di cui ho detto di recente.Leggi: Le ultime novità introdotte dalla BCE: quali aspettative e quali effetti?
Al netto degli effetti che un periodo prolungato di tassi di interesse bassi (negativi) determina in capo alle assicurazioni (Leggi QUI), lo scenario sopra rappresentato pone più di un problema per l'investitore, proprio per via del fatto che questa asset class è (era) una componente predominante nei portafogli degli italiani. Infatti, l'investitore in questa asset class non si espone al rischio cambio e negli ultimi anni ha potuto godere di importanti rivalutazioni determinate dalla caduta dei rendimenti (che hanno comportato la rivalutazione dei prezzi dei titoli).
Ora lo scenario è totalmente cambiato e questa asset class ormai incorpora molti più rischi che opportunità. E' quindi evidente che debba essere in larga parte surrogata con altre strategie di investimento che presuppongono l'utilizzo di un approcci ben differenti rispetto a quelli osservati fino a questo momento.
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