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Il ’68 e i suoi decennali

Creato il 10 giugno 2014 da Ilcasos @ilcasos
Siamo arrivati alla fine di questo ciclo di «Percorsi storici» (programma completo) Ci congediamo per quest’anno con una data importante: quel 1968 che da almeno quarant’anni è sulla bocca di tutti. Il ‘68 è un anno intenso, particolare, fatale, che sin dall’inizio ha suscitato la riflessione di intellettuali e protagonisti dell’epoca. Oggi però lasciamo da parte, per quanto possibile, l’anno ‘68, per concentrarci su quello che è avvenuto dopo, ovvero la memoria del ’68 nei suoi decennali.

Dove: Auletta Seminari, complesso di S. Giovanni in Monte, (P.zza S. Giovanni in Monte 2, Bologna >mappa)
Quando: giovedì 12 giugno 2014, ore 17.

Come è stato stato metabolizzato l’evento col passare degli anni? Come è stato riscritto?Sono queste alcune delle domande, di difficile risposta, che vogliamo porci con l’autrice della ricerca in questo pomeriggio.
La tesi di fondo è chiara: scrutare in che modo, in base al periodo della storia italiana che andremo ad analizzare, cambiano la percezione, l’immaginario, il mito del ‘68. Senza pretesa di esaustività si è scelto di visionare alcune riviste a grande diffusione e in precise annate, ’78 ’88 ’98 ,che trattassero anche di costume e società e lette, presumibilmente, da un pubblico molto variegato ma sicuramente attento ad alcuni temi quali politica e attualità: “Panorama”, “Espresso”, “Epoca” vengono sfogliati per cercare di capire quanto il ’68 sia entrato nelle case degli italiani e come questo tipo di carta stampata abbia recepito l’evento rielaborandone una storia di certo complicata.
Dieci anni dopo quello che possiamo chiamare uno spartiacque cosa è rimasto? non si può non tener conto, nel 1978, di due fattori chiave: il “movimento del ‘77″ , trattato in modo speculare al ’68 e la controcultura,il ’78 è anche l’anno del rapimento Moro, episodio messo in qualche modo in relazione, e vedremo il perchè, con le vicende di dieci anni prima.

Mappa 1978

Particolare di una “mappa” dei gruppi politici della sinistra del 1978 pubblicata da Panorama.

Il 1988 invece è l’inizio ufficiale della storiografia sull’argomento. Vent’anni sono il tempo necessario per cominciare a parlare in modo “scientifico” sull’argomento? Gli storici e le storiche, che in molti casi furono protagonisti vent’anni prima, producono testi che possono dirsi capisaldi della ricerca, primi tra tutti Peppino Ortoleva e Luisa Passerini mentre i giornali si preparano alle celebrazioni del ventennale con “speciali” in un’Italia dominata dal craxismo e alla vigilia della caduta del muro di Berlino. Fino ad arrivare agli anni duemila, che fine ha fatto il ’68?

Il ’68 come mito, il ’68 come realtà/Il ’68 è morto, viva il ’68/il ’68 degli studenti, il ’68 degli operai/il ’68 di chi era “al di qua” e il ’68 di chi era “al di la”/(della barricata)/E anche quello di chi stava “in mezzo”
(Marco Boato, Il ’68 è morto, viva il ’68, Verona, Bertani editore, 1979.)

Ne parliamo con Olga Massari, parte fin dall’inizio del percorso collettivo Il Caso S. (leggi i suoi articoli su casoesse.org)

#ilcasos
Il ’68 e i suoi decennali

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