Più del 90% delle aziende utilizza strumenti di social media marketing, ma solo il 14% monitora i risultati. Lo rivela un’indagine condotta da Webtrends, leader di mercato nelle web, social e mobile analytics, condotto su un campione di 100 marketing manager, che indaga il ruolo dei social media nelle strategie marketing
Eppure gli investimenti nel social sono in aumento: un intervistato su quattro dichiara di destinare all’ambito social media dal 5 al 10% del budget, proponendosi inoltre di aprire posizioni dedicate all’interno del proprio team di marketing, come già hanno fatto il 34% delle aziende esaminate.
Lo studio Webtrends esamina poi lo scopo delle campagne social: il 57% delle aziende afferma di utilizzare i social network come strumento per coinvolgere i propri clienti, mentre il 52% ha come obiettivo quello di elevare il profilo dell’azienda. Buoni propositi a parte, sono ancora pochi i brand che dichiarano di seguire un vero e proprio piano social: solo il 34% degli intervistati. Webtrends ha dunque chiesto al proprio campione quali sono le ragioni per cui, spesso, i social media rimangono ai margini delle loro strategie. Il 43% degli intervistati lamenta una mancanza di tempo e di risorse, il 25% dichiara invece di dover dare priorità ad altre attività di marketing, e solo il 22% attribuisce a un budget limitato l’uso ‘poco ragionato’ dei social media.
E qual è il network migliore? Determinare il best of è molto difficile, in primis perché dipende dallo scopo e dall’utilizzo che ciascun brand fa di una specifica piattaforma. E’ però possibile stilare la lista dei network più utilizzati: trionfa Facebook (adoperato dal 71% degli intervistati), seguito da Twitter (42%) e da YouTube e LinkedIn (rispettivamente, 35% e 19%).
Infine, il sondaggio Webtrends esamina gli ‘indicatori del successo’: cosa determina la buona riuscita di un campagna di social media? Più della metà del campione analizzato (51%) identifica il successo con l’aumento del numero di clienti, il 39% con quello della visibilità dell’azienda. Seguono poi nell’ordine: incremento del numero di ‘followers’ (35%), delle vendite (27%) e, da ultimo, della quota di mercato (22%).