Magazine Cucina
Oggi prende vita un nuovo club.
Il suo nome?
"Io so di non sapere",Una frase che ho sempre amato di Socrate
Il requisito essenziale per entravi a far parte è l'assoluta voglia di libertà.Per sè e per gli altri.
Libertà nel poter e voler gestire il proprio tempo seguendo le proprie naturali aspirazioni e passioni.Il che vuol dire che io posso stare tutto il giorno:
-davanti al pc-
-posso cucinare
-posso guardare la televisione
-posso occuparmi della sorte della mosca cavallina in Sri Lanka
-depilare il gatto
-strizzarmi i punti neri
e quant'altro.Tutto questo senza sentirmi dire:beata te che hai tempo da perdere.
E chi stabilisce cos'è la perdita di tempo in senso assoluto e universale?
Io posso decidere di sbadigliare di fronte al processo di Kafka e innamorarmi perdutamente di Harry Potter e Jack Sparrow senza per questo sentirmi di bassa lega intellettuale.
Posso decidere che tra Ballarò e Cortesie per gli ospiti preferisco quest'ultimo.
Posso decidere che tra un film di Pieraccioni e la corazzata Potiomki beh,forse guardo con più piacere il film del regista toscano.
E posso decidere anche il contrario.Leggere Platone,Kant ed Eraclito senza sosta.Guardarmi per la centesima volta "Il Posto delle fragole " di Bergman.Frequentare biblioteche e cinema d'essai senza dovermi vergognare.
Libertà e rispetto dell'individualità.E soprattutto tanta umiltà . La vera cultura è nel riconoscere di non sapere unita a tanta voglia di conoscere.
Se volete far parte del club urge giuramento e tanto di banner:
E ,con la mano destra alzata e la mano sinistra sull'ultimo numero di Topolino,dite insieme a me:
"Giuro solennemente di fronte a Pippo,Minni e Qui,Quo e Qua di rispettare cuore e cervello di ciascun individuo e giuro di riservarmi il diritto di mandare a cercar ravanelli qualsiasi persona si senta in dovere di disprezzare le mie naturali inclinazioni."
Alla faccia di tutte le pseudo-intellettuali che girano nel web !Ahhhhhhhhhhh.
Prima di tutto ringrazio Vale del blog Una fetta di paradiso e Sara del blog Fior di vaniglia per i bellissimi premi che mi hanno assegnato.Come al solito li giro virtualmente a tutte voi!
Buon lunedi belle mie!!
Oggi un dolce che ha un nome che è tutto un programma.Babka in polacco vuol dire nonna.Infatti questa brioche è tipica della tradizione ebraica dell'Europa dell'est.Io l'ho proposto in doppia versione.Quella tradizionale,fatta con un ripieno di cioccolato e semplice,col solo sapore della soffice pasta a farvi compagnia.Vi consiglio di provarla.E' veramente buona!
(ricetta Un dejeneur de soleil con alcune modifiche apportate da me))
Babka
650 gr farina
100 gr zucchero
250 ml acqua tiepida
2 uova
80 ml olio di semi
1 cucchiaino di sale
1 bustina lievito di birra
olio e zucchero per spennellare la superficie
per il ripieno:
100 gr cioccolato fondente
60 gr olio
50 gr zucchero
Su un ripieno infarinato disporre a fontana la farina,unendo al centro le uova,lo zucchero,l'acqua tiepida,il sale,l'olio e lievito.Impastare per una decina di minuti e far lievitare fino al raddoppio.prendere quindi l'impasto sgonfiarlo e stenderlo in un rettangolo.Spennellatelo con l'olio di semi,lo zucchero e la cioccolata tagliata a pezzetti.Arrotolate dal lato lungo il rettangolo e poi ripiegatelo come per formare un otto (questo gioco di movimenti servirà a creare le spirali di cioccolato all'interno.Metterlo in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e farlo lievitare per un'altra ora.Spennellare la superficie con olio e zucchero e cuocere a 180 gradi per una mezz'oretta.
per la versione al naturale farcite il babka semplicemente con una spennellata di olio di semi e e zucchero (volendo della cannella)
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