A volte usiamo dei termini che entrano nella nostra memoria pian piano fino a diventarne parte, ma spesso non ci poniamo il problema del loro significato e della loro origine.
Nell’opera Traviata di G. Verdi , nell’ultimo atto, il coro intona dietro le quinte un brano chiamato Baccanale. Ma cosa è un baccanale?
Il Baccanale (latino: Bacchanalia) è una festività romana a sfondo propiziatorio. Il nome è di origine romana e deriva da rituali dedicati a Bacco, ma la sua origine è più antica; probabilmente risale alla Magna Grecia e si è fortemente radicata nei territori campani e lucani.
Già in epoca romana, ma probabilmente anche prima, era una festa orgiastica divenuta in un secondo momento (o forse ritornando alle origini) propiziatoria degli dei in occasione della semina e della raccolta delle messi.
L’arte in generale è disseminata da baccanali sia essa pittorica che musicale. Nell’opera lirica, oltre “Largo al quadrupede” verdiano, mi è rimasto impresso il bellissimo baccanale dell’opera di Camille Saint-Säens, Sansone e Dalila che viene eseguita però dal corpo di ballo.
Nell’arte pittorica invece possiamo ammirare fra i più famosi quello di Rubens (inizio del post).
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