Basta tasse, basta malcontento popolare: se lo Stato incassa tutti i proventi del gioco d’azzardo, si risana il debito pubblico e l’Italia si riprende. E infatti, per qualche anno, tutto sembra andare per il meglio. Per qualche anno, appunto. Perché in una società dedita al gioco il Male si diffonde a macchia d’olio, in tutte le sue connotazioni, la peggiore delle quali è una serie di misteriosi e mai rivendicati attentati terroristici che fanno esplodere le video lotterie nei bar, uccidendo un solo giocatore per volta, quasi fosse un terribile gioco nel gioco.
In questo clima di terrore e amoralità s’intrecciano le storie di alcuni cittadini “normali”, alle prese con la realtà di un Paese che non ha più nulla di normale, dal sostituto procuratore Ettore Valtorti, che indaga sugli attentati, a Daniele Bernolli, presidente dell’Associazione Giocatori compulsivi anonimi...
Una storia nera ambientata in un’Italia prossima ventura, specchio dell’oggi e del mai, un thriller serrato e convincente che ci pone davanti a una realtà distorta che spaventa e scuote le nostre coscienze.
Recensione
Una volta accettata la tesi surreale secondo cui il debito pubblico verrebbe risanato qualora lo Stato incassasse i proventi del gioco d’azzardo, il romanzo si svolge scorrevole e accattivante, anche se è impregnato dal pessimismo più nero. Quella che ci viene descritta, infatti, è una società distopica dove i cittadini vengono spinti a giocare per soldi al fine di risollevare le finanze statali. Pertanto la dipendenza verso il gioco, anziché essere combattuta, viene incentivata. In contropartita lo Stato elimina le tasse e le imposte ai cittadini, distribuendo sale giochi in tutti i luoghi possibili. Come d’uso nelle varie lotterie, anche se non si vince al primo turno, si può partecipare alla Grande Estrazione finale in cui verrà assegnato il superpremio.Gli speculatori sfruttano l’occasione per creare prodotti finanziari che a loro volta si basano sui premi offerti dal gioco, innestando una bolla speculativa che, nel momento in cui dovesse scoppiare, distruggerebbe l’economia nazionale.
Ma quand’è che questa bolla potrebbe esplodere? L’autore lo spiega con un divertente esempio tratto dai fumetti. Wile il coyote, inseguendo Bip Bip in prossimità del precipizio, continua a camminare nel vuoto, ed è solo quando guarda verso il basso che si rende conto di non avere più la terra sotto i piedi e, cercando di tornare sui propri passi, precipita. In pratica, quindi, la crisi arriva quando gli speculatori si spaventano ed iniziano a riprendersi i soldi investiti.
Il romanzo è interessante, anche perché in questa società già scarsamente etica vengono offerti al pubblico fondi finanziari derivanti da prodotti speculativi basati sui premi del gioco. Non c'è chi non veda il riferimento con i famosi mutui subprime che tanto danno hanno creato alla finanzia mondiale dal momento in cui sono stati piazzati nel mondo occidentale.
L’ipotesi che lo Stato possa essere in grado di ripianare il proprio debito con il gioco d’azzardo fa venire in mente il famoso film di Pasquale Festa Campanile Conviene far bene l’amore. In quest’ultimo si ipotizzava che, in un mondo che avesse esaurito le risorse energetiche, un inventore avesse ideato una macchina in grado di creare energia dagli atti sessuali. In questa nuova società veniva quindi bandito, per lo scarso valore energetico che esso comportava, il romanticismo che, peraltro, sopravviveva di nascosto. Anche nel romanzo di Francesco Cancellato esistono sacche di resistenza al gioco d’azzardo, in particolare c’è quella riconosciuta, pur se osteggiata dallo Stato, della Associazione dei Giocatori Compulsivi Anonimi. Anche questa, peraltro, non è priva di difetti, a conferma che al peggio non c’è mai limite e che il desiderio di violenza può trovare un pretesto in qualsiasi occasione.
Come reagiranno le altre nazioni all'escamotage italiano per il risanamento del debito pubblico? Dato che il nostro paese è visto come il famoso vaso di coccio di manzoniana memoria, e quindi soggetto agli umori e le intenzioni di nazioni dall'economia più forte, il futuro dell'Italia dipenderà da ciò che decideranno di fare gli altri stati. Se cioè essi si lasceranno abbagliare dai facili guadagni che comporta la strada aperta dal nostro paese e vorranno appoggiarlo, prolungheranno la sua vita, oppure, se si rifiuteranno di lasciarsi coinvolgere in questa esperienza discutibile, l'Italia finirà in bancarotta.
Il romanzo appare ben scritto e molto scorrevole. Qualche difficoltà al lettore deriva dai continui cambiamenti di prospettiva, dato che, oltre al fatto che ogni personaggio parla in prima persona per illustrare il proprio punto di vista, talvolta l'autore passa con una certa disinvoltura alla terza persona. Non molto chiara inoltre la spiegazione dei prodotti finanziari basati sul gioco d’azzardo ma, del resto, non ritengo fosse previsto che l’autore si dovesse mettere a spiegare strumenti finanziari che non sono facili da comprendere se non dagli esperti del settore.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il bacio della sorte
- Autore: Francesco Cancellato
- Editore: IoScrittore
- Data di Pubblicazione: giugno 2014
- Collana: collana
- ISBN-13: 978886720056
- Pagine: 196
- Formato - Prezzo: Kindle - Euro 3,99