Pagine: 280
Titolo originale: Personal Demons #1
Lingua originale: Inglese
Editore: Newton Compton (Vertigo)
Anno di pubblicazione: Gennaio 2011
Codice EAN: 9788854129948
Voto: 2/5
Frannie Cavanaugh ha diciassette anni, frequenta il liceo, ha due amiche del cuore e conduce una vita ordinaria, come quella di tante altre ragazze della sua età. Fino al giorno in cui arriva in classe un nuovo compagno, Luc, un ragazzo affascinante e misterioso, per il quale prova da subito una grande attrazione. Ma c’è qualcosa di inquietante in Luc. Nessuno sa da dove viene, sembra eccessivamente riservato e spesso si comporta in modo strano. Frannie non può certo immaginare quale pericolo stia correndo: Luc è un messaggero di Lucifero ed è sulla terra per cercare proprio lei. Vuole la sua anima, ma anche il suo cuore… Mi sono avvicinata a questo libro, dopo aver visto entusiasti pareri sul web e, anzi, me lo sono conservata come lettura estiva per farmi coinvolgere pienamente dalla storia. E quindi? Cos’è successo? Forse che, come spesso succede, io devo andare controcorrente? Perché in questo romanzo ho trovato ben poco di interessante. Mi sono persa qualche passaggio talmente coinvolgente da rivoluzionare la storia? Non capisco… Qualche giorno fa ho parlato di DARK DIVINE e mi sono permessa di dire che un romanzo che ruotava intorno ad un tema religioso era per me originale, perché non ne avevo ancora letti (non in quei termini almeno!). Benissimo.. dovrò controllare meglio le date di pubblicazione di quello e di questo romanzo, perché anche qui riprendiamo il tema religioso, della ragazza “baciata dal divino”, in un certo senso. Anche se qui non ci sono i lupi mannari.La base della storia è l’eterno conflitto tra bene e male, tra paradiso e inferno, e Frannie Cavanaugh è la preda contesa da entrambe le fazioni rivali. Si fronteggeranno per lei Luc, ovvero Lucifer, e Gabriel per legare l’anima della giovane ragazza al paradiso o all’inferno. Ma perché Frannie è così importante? Qual è il potere di questa ragazza? Non rivelerò nulla in merito perché credo sia uno dei pochi passi del libro che ho trovato originale ed interessante, quindi lascio ai futuri lettori la scoperta. Fondamentalmente ci sono davvero delle idee interessanti, come il demone Luc che riconosce i sentimenti umani a seconda dell’odore che sprigionano, e la stessa Frannie è un personaggio molto complicato e attraente da un punto di vista letterario. Solo che, sembra che la scrittrice abbia voluto soffocare ogni sua espressione, ogni suo sentimento, rendendola in questo modo un po’ sterile sullo scenario della storia.
Per il resto mi è sembrata una storia molto leggera, che ricalca forse con troppa enfasi i canoni di young adult adolescenziale, alle prese con i problemi scolastici e con fighissime creature soprannaturali che cercano di “conquistare” la loro umana e, com’è naturale, vengono inspiegabilmente travolti da lei. Non voglio essere fraintesa, io adoro questo genere di romanzi ed è per questo che continuo a leggerli alla veneranda età di trent’anni. Però quando durante la lettura non si è invogliati a sfogliare la pagina successiva, perché ti sembra di vivere un costante deja-vu, , per me la storia perde completamente interesse. Purtroppo ho riscontrato anche che, nella mia mente, l’alternarsi della narrazione dei due personaggi per l’intero libro, Frannie e Luc, ha rallentato anche i sipari di suspance e di azione, facendomi perdere “quei momenti clou” nel passaggio tra un personaggio e l’altro.Come ho detto sopra… sarò io che mi sono persa qualcosa? Alla maggior parte dei lettori sembra essere piaciuto molto questo libro.Estratti dal libro.
Frannie – Avete presente quei telefilm ambientati negli anni Cinquanta, tipo Happy Days, dove le mamme fanno i lavori di casa con i tacchi alti e perfettamente truccate? Be', questa è la mia vita. Non abbiamo niente da inviadiare ai Cunningham. Tranne Fonzie, naturalmente.Frannie - La sua voce mi fa rabbrividire nonostante il suo corpo mi faccia bruciare. Apro la bocca per dissentire sulla mia presupposta bellezza, ma subito lascio stare perché sono troppo impegnata a sciogliermi e, contemporaneamente, a non lasciare una pozzanghera di bava sul pavimento.