Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne
Il bambino con il piagiama a righe è un libro per ragazzi dallo stile semplice.
Il protagonista Bruno non parla in prima persona e nonostante questo il linguaggio usato è proprio quello di un bambino ( esempio ne sono le parole storpiate).
Il libro parte dalla vita di una famiglia tedesca durante il nazismo, il padre arruolato nell'esercito di Hithler ottiene una promozione che lo porta a dirigere un campo di concentramento "Auschwitz", e di conseguenza tutta la famiglia, compresi Bruno, la Madre e la sorella Elsa, e poi anche un paio di domestici, si trasferiscono in una casa ai margini del campo.
Bruno, come il resto della famiglia (tranne il padre), non è contento di partire, e lasciare la casa, gli amici, i nonni, ma non c'è' scelta. Arrivati nella nuova abitazione le cose non cambiano, almeno all'inizio, la casa è molto più piccola, ci sono sempre soldati in giro, non c'è nessuno con cui giocare, anzi non ci sono proprio vicini di casa, tranne che per le innumerevoli persone che abitano oltre la recinsione e che stanno tutti, tutto il giorno in pigiama a righe.
Un giorno Andando a fare un'escursione, la sua passione, Bruno si imbatte in un bambino seduto dall'altra parte della recinsione, i due diventano amici e iniziano ad incontrarsi ogni giorno senza mai oltrepassare il limite, ma per molto tempo Bruno continua a non rendersi conto della crudeltà che sta avvenendo e di cui suo padre è complice.
Il libro mostra l'assurdità del nazismo e della guerra, e la grandezza dell'amicizia e dell'amore che non vedono differenze e perdonano.