Magazine Calcio

Il Barcellona, un modello. D’autocrazia – Parte seconda

Creato il 16 dicembre 2013 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
Il Barcellona, un modello. D’autocrazia – Parte seconda
Seconda parte di un' interessante approfondimento di Pippo Russo, giornalista, sociologo e collaboratore di Supporters In Campo sul FC Barcellona  a sfate il mito del club etichettato come esempio di partecipazione democratica.
Prima Parte qui
Tratto da: http://cercandoblivia.wordpress.com/2013/12/14/il-barcellona-un-modello-dautocrazia-2/
Dalla conclusione di quell’affare Sandro Rosell ricava non soltanto un grande ritorno in termini di prestigio manageriale, ma anche un capitale di amicizie influenti. Innanzitutto quella con Ricardo Teixeira1, presidente della federcalcio brasiliana (CBF) ma soprattutto genero dell’ex presidente-autarca della Fifa, Joao Havelange. Un altro rapporto preferenziale viene stretto con la Traffic Sports2, un’agenzia brasiliana fondata nel 1980 a San Paolo dall’ex giornalista José Hawilla (che ha il vezzo di farsi chiamare J. Hawilla, come fosse J. R. Hewing di Dallas), il cui lavoro consiste nello sfruttamento commerciale a 360 gradi del prodotto calcio. Il che significa brokeraggio di contratti pubblicitari, acquisizione e commercializzazione di diritti televisivi, acquisto e gestione di partecipazioni sui diritti economici di calciatori, costituzione o acquisizione di club calcistici da utilizzare come punto di passaggio per calciatori da scambiare, logistica degli impianti sportivi.
Traffic Sports intermedia la firma del contratto ricavando una commissione del 5%, pari a 8 milioni di dollari3. Interrogato dalla commissione parlamentare sul perché la CBF abbia fatto ricorso a un’intermediazione per stipulare un accordo con la Nike, il dirigenteresponsabile per il Brasile della griffe americana Ingo Ostrowski risponde: “Chiedete alla federazione”4. Naturalmente omette d’aggiungere che quella stessa domanda andrebbe rivolta a Rosell.
L’amicizia fra l’attuale presidente del Barça e Teixeira continua e dà luogo a altri passaggi discutibili. Dopo aver lasciato l’incarico dirigenziale Nike si mette in proprio. Fonda la Bonus Sports Marketing e si lancia nell’acquisizione e commercializzazione dei diritti televisivi sulle partite di calcio. E li si verificano alcune coincidenze. Nel 2006 la CBF firma un contratto con un’agenzia d’intermediazione, dandole incarico d’organizzare amichevoli in giro per il mondo e garantire alla federazione un cachet di almeno un milione di dollari. Questa agenzia si chiama ISE, e elegge sede legale alle Isole Cayman. Il business CBF-ISE va avanti indisturbato, tanto che nel 2012 Teixeira firma un rinnovo decennale dell’accordo. La firma viene apposta in fretta e furia perché Teixeira sta per essere travolto dall’ennesimo scandalo, tanto da essere costretto pochi giorni dopo alle dimissioni5. E fra i motivi che portano alle dimissioni c’è anche quel contratto per le amichevoli. Il primo match che genera sospetti è un Brasile-Portogallo del 2008 giocato a Brasilia6. Gli inquirenti brasiliani scoprono che l’ISE versa in un conto della Uptrend Company, sede legale in New Jersey, 10,9 milioni di dollari relativi ai diritti di 24 amichevoli della nazionale brasiliana. Il destinatario del versamento risulta essere tal Alexandre R. Feliu7. Un modo patetico per nascondere l’identità di Rosell, che all’anagrafe fa Alexander Rosell i Feliu.
Messo alle strette, alla Rosell è costretto a ammettere di aver ricevuto quei denari. Però sostiene che si tratti di “onorari”, non di commissioni. Una bella supercazzola, ma basta e avanza per fargli scampare ogni appello alle responsabilità. Né gli mette ulteriore pressione il fatto che, come rivela A Folha de Sao Paulo8, a versare parte di quei denari provveda la signora Ana Carolina Wigand Pessana Rodriguez. Un nome e un cognome sproporzionati corrispondenti alla seconda moglie di Ricardo Teixeira9.
La storiaccia dei versamenti effettuati da ISE sul conto intestato al signor Feliu viene resa nota più o meno in contemporanea a quella dello strano percorso compiuto dal denaro che deriva dalla cessione di Neymar. Uno dei due casi sarebbe più che sufficiente per mettere in imbarazzo qualsiasi dirigente sportivo minimamente attento al requisito della trasparenza nell’esercizio del ruolo; due, poi, rappresentano un peso esorbitante. E per sovrammercato se ne aggiunge un terzo.
Succede infatti che lo scorso settembre Teixeira decida di eleggere la residenza a Andorra, uno staterello che oltre a essere un paradiso fiscale ha il vantaggio di non aver firmato col Brasile un trattato che consenta l’estradizione10. Rosell viene indicato come mediatore fra l’ex presidente della CBF e le autorità di Andorra affinché l’accordo per la concessione della residenza venga sveltito. E le cose non si fermano qui, perché un altro dettaglio s’aggiunge. Lo scorso aprile il Comitato Esecutivo della Fifa dichiara Havelange e Teixeira colpevoli di avere intascato tangenti – spacciate per commissioni – dalla ISL nel contesto del gigantesco affare dei diritti televisivi11. Ai due viene comminata una multa da 2,5 milioni di dollari, che viene regolarmente saldata ma non dai diretti interessati. Come rivela il quotidiano O Estado de Sao Paulo12, attentissimo nel monitorare la vicenda, la multa viene saldata da una società chiamata Bon Us, con passaggio di denaro attraverso il conto personale Peter Nobel, avvocato di Havelange. Da chi è controllata questa Bon Us? Il nome somiglia un po’ troppo a quello della Bonus Sports Marketing, ma le informazioni disponibili non autorizzano a certificare il nesso. La catena da seguire per risalire al controllo di questa società è lunga, ma compiendo tutti i passaggi se ne viene a capo. Il nome del suo presidente non viene dichiarato, ma da una visura risulta che la società è azionista della Co-Invest SP. Z.O.O., che ha sede legale in Polonia. Di questa società polacca è socio Joan Besoli, che è anche socio dello studio Comptages SL. A proposito di quest’ultimo vengono fuori altri due dettagli pesanti: si tratta dell’agenzia che ha curato la pratica per la concessione a Teixeira della residenza a Andorra; e ha come altro socio Sandro Rosell.
Il risultato di tanto bailamme è che le autorità di Andorra rivedono la loro posizione e revocano la residenza a Teixeira13. All’inizio di dicembre l’ex presidente della CBF viene invitato a levarsi dai piedi e a cercarsi un altro riparo dalla giustizia brasiliana14. E Rosell? Rimane al suo posto come se nulla fosse. E mentre il compare d’affari è costretto a cercarsi un’altra sede di latitanza, lui posa sorridente davanti alle telecamere per presentare l’innovativa partnership commerciale tra Barcellona e Intel15.
La democratica e partecipativa platea di soci blaugrana non batte ciglio. E non è la prima volta che si manifesta una così cinica indifferenza della tifoseria verso l’agire dei massimi dirigenti. Anche il predecessore di Rosell, Joan Laporta, poté operare indisturbato nel compiere traffici grossolani.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :