Quando l’anno successivo l’uomo fa ritorno in Liguria, la natura prende il sopravvento e la loro storia prende forma. L’uomo è sposato e Doria è solo una tappa lungo il viaggio che durante le vacanze estive lo porta dalla moglie e la figlia a Nizza. Una tappa che però diventa piacevole abitudine e si ripete ogni estate. Negli anni più delicati della sua giovinezza, si abbandona a lui e pur di non deluderlo è disposta non solo ad assecondare ogni sua fantasia, ma anche a imparare nuove pratiche, facendo esperienze con i compagni durante gli interminabili mesi scolastici.
Durante i loro fugaci incontri, il Professore si dedica totalmente a lei con il chiaro intento di iniziarla alla ricerca di se stessa e del piacere. Dopo una lunga separazione, ad aspettarlo però non troverà Doria, ma un plico di lettere in cui racconta di se stessa, di loro e di un segreto che non ha mai avuto il coraggio di confidargli.
Finalmente un erotico elegante e raffinato, un crescendo di sensazioni coinvolgenti e al limite del lecito, che spinge a una riflessione: siamo ancora troppo lontanti dall’esprimere appieno e con consapevolezza i nostri veri istinti, perché tutto viene filtrato dalla lente deformata e deformante dell’ipocrisia bigotta che tarpa le ali di una natura che chiede solo di essere vissuta. Complimenti all’autrice, che non cade nella faciloneria narrativa post 50 sfumature nel parlare di sesso, non necessariamente estremo, ma dannatamente intenso e sconvolgente.