"È vero, siamo privilegiate perché facciamo qualcosa che ci piace, ma lo svolgiamo come un lavoro, mattina e sera, dobbiamo fare delle rinunce per la carriera e alla fine cosa ci rimane? Niente pensione, niente famiglia…. Potremmo vivere di rendita a vita con una sola mensilità dei calciatori che diciamocelo…..si allenano meno di noi, ma ahimè… Fanno parte della giostrina di interessi che sostiene un mucchio di gente… Televisioni , sponsor, politica…. Calcio scommesse…. Diciamo che ci mangiano in tanti. Non è più uno sport ma un business. Mettiamo un po’ da parte il calcio e proviamo a dare una possibilità al basket. Provate ad entrare in un palazzetto e respirare l atmosfera che c’è al suo interno, lì si lotta tutti insieme per raggiungere un obiettivo comune. Ognuno difende il proprio compagno e la propria maglia con tutte le forze. Il pubblico è parte integrante della squadra. Il basket è uno sport sano, con grandi valori, che si avvicina più di ogni altro a quello della famiglia, della fratellanza e tiene al riparo molti ragazzini dal mondo corrotto, dalla strada e dalla droga. Insegna fin da piccoli alla condivisione, ti fa crescere e diventare autonomo. Basta guardare i bambini che iniziano fin da piccoli con il Minibasket..i loro sorrisi e la gioia che hanno quando esausti dopo l allenamento ti dicono… “Ma è già finito?” Ecco… Questa voglia, questo sentimento non li abbandonerà mai! Neanche a 30 anni… Neanche se non saranno i più forti, ma si sentiranno parte di una famiglia, che in questo caso si chiamerà SQUADRA. Magari è un mondo meno scintillante del calcio, ma molto , molto più concreto e VERO.”Marcella Filippi