di Rita Sanna.
Guardo la donna che,lenta,precede il mio passo di poco lontano.
Sono oramai solo fragili ossa che,avvolte da un largo cappotto,
reggono le viola caviglie,di sangue quasi rappreso.
Non vedo il suo volto,proteso in avanti sul collo malfermo.
Nessuno la osserva.Distratto,non sente il battere a terra
d’un antico bastone con pomo di rara porcellana fiorita.
D’un tratto l’anziana si ferma.
Allento il mio passo.Io voglio ancora vedere,non curiosare.
-E’ pesante-sospira con voce bambina a chi le sta accanto.
Non importa che io sappia se questa sia figlia,nipote ,badante.
-Cammina-le dice-non fare capricci!-
La vecchia già cede il bastone e cerca d’un braccio l’appoggio.
Con flebile quasi lamento-Non posso,non è che non voglia-
E cresce in me lo sconcerto per chi non s’accorge,nemmeno capisce,
non vuole sapere che il peso è solo quello della sua lunga esistenza.