
Così, in questo clima un po' cupo, mi succede di frequente fare brutti sogni, di quelli che vorresti svegliarti senza riuscirci e, nel caso tu ce la faccia, che comunque ripartono da dove si erano interrotti, non appena ti riaddormenti. Proprio come la scorsa notte.
Ho sognato di essere una ladra, o meglio una vera e propria truffatrice, capace di sfilare da sotto il naso di una banca, e senza essere incappucciata, un bel bottino (che a saperlo fare veramente...).
Niente di avventuroso in realtà, nessun piano o fantasiosa strategia, ne armi, semplicemente io, alla guida di un'improbabile auto rossa, insieme a due ceffi non identificati, che preleviamo il malloppo da una banca per andarlo a versare in un'altra, consapevoli di aver commesso un furto e di rischiare grosso.
Come trama, non c'è che dire, è una mezza schifezza, senza colpi di scena sennonché, com’era prevedibile, ci hanno scoperto e mentre la TV ne dava la notizia, da lì a poco sapevamo, ci avrebbero preso.
Qui inizia il tormento perché nel sogno la mia disperazione più grande era che mi avrebbero separato dai miei figli, che non li avrei più rivisti e che loro di me avrebbero avuto un bruttissimo ricordo, ovviamente vergognandosene.
Per fortuna però mi sono svegliata e quest'orrenda sensazione ha lasciato il posto alla pace, vedendoli dormire tranquilli nei loro letti mentre tiravo un sospiro di sollievo perché in fondo, si era trattato solo di un sogno.
Mentre la civetta cantava, assonnata e rassicurata, ho cercato di riaddormentarmi ma il sogno è ripreso ed io sono stata arrestata.
Da qui all'incubo il passo è stato breve, perché lo strazio provato era così reale da farmi svegliare in un mare di lacrime e da lasciarmi inquieta per il resto della giornata.
Da quando sono mamma, mi capita spesso di avere brutti pensieri, che qualcosa possa accadere ai miei figli o che qualcosa possa accadere a noi. Mi capita di pensare a cosa succederebbe se... e a come mi sentirei o si sentirebbero loro se qualcosa di tremendo dovesse capitare. E' un'ansia sottile che per fortuna non intacca il vivere quotidiano, che lascia spazio e opportunità ai bei momenti e agli attimi felici, ma che difficilmente mi abbandona. Guardo con occhio critico e guardingo molte situazioni, cercando di scovare il pericolo e di eliminarlo, per noi e per loro, valutando e soppesando cosa sia meglio fare e cosa invece va evitato. Non faccio niente a cuor leggero, nemmeno portarli al parco e mentre osservo Cestino correre, saltare e arrampicarsi, io non mi rilasso. So che non sopporterei nessun dolore che riguardasse loro e non vorrei mai che loro ne subissero uno che riguardasse noi. Per questo son diventata molto prudente e limito l’inutile che potrebbe costituire un rischio.
Chi è del mestiere dice che questo è il comportamento che si ha quando si ama tanto e che il pensiero del distacco anche temporaneo è inconcepibile e inconsolabile per un cuore che batte fuori dal petto e che ciò è comunque positivo e non va represso. Io so invece che da tre anni a questa parte sono cambiata irrimediabilmente, e non solo nel quotidiano ma nell'animo. Le mie paure non sono aumentate, sono solo diverse. Guardo il mondo come un’opportunità ma anche come un’insidia, scruto, valuto, rifletto e soprattutto prego perché i miei occhi non debbano mai vedere l’avverarsi dei timori e sempre più spesso mi sveglio piangendo…. … sono perfettamente consapevole che trattasi di post “pesante” e “inopportuno” per un caldo Agosto … forse è meglio uscire un po’!!!