CITTADIN*, se piove non usate l’auto, mettete i sacchetti di sabbia alla porta, non portate i bambini a scuola, perché siamo in stato di guerra. Non ci sono le bombe che deflagrano, ma ci sono le bombe d’acqua.
LAVORATORI e LAVORATRICI esodati, licenziati, malpagati, in nero, sfruttati, anche quelli morti dentro fabbriche velenifere o rappezzate… siate contenti. Almeno per qualche ora vi è stato garantito il diritto al lavoro.
RAGAZZ*, non aspettatevi lavoro, futuro e certezze e se volete davvero uno stipendio che vi permetta di pagare affitto-mutuo e il pasto quotidiano, andatevene in cerca di fortuna per il mondo come nuovi migranti. E riempite le vostre valigie di sana speranza (tanto non rimane altro). Noi vi salutiamo con il fazzoletto in mano.
MALAT*, datevi pazienza se dovete aspettare delle ore al pronto soccorso, datevi pazienza se non ci sono letti disponibili in ospedale e dovete fare la fila come alle casse del supermercato, datevi pazienza se dovete attendere mesi per fare un’ecografia o una risonanza. La pazienza è la virtù dei forti.
DONNE, non mettevi la minigonna, non usate il rossetto e non uscite di casa dopo le venti. Così evitate violenze improvvise (poi ci sono quelle eventualmente pianificate e casalinghe, ma fanno parte della tradizione). E se proprio volete fare di testa vostra, dopo non vi lamentate.
Eccolo.
Questo è il BELPAESE, oggi e anche ieri.
Ma noi dobbiamo ascoltare fiumi, mari e oceani di parole su un certo cavaliere, su porcelli e mattarelli, sulle corse dell’ottodicembre, su grilli parlanti, su tasse sulla casa che ricompaiono sempre come il coniglio dal cappello del mago.
Questo è il BELPAESE, oggi e anche ieri.
Probabilmente, anche domani.
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CONTATTI 02 DICEMBRE 2013: 19465
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