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Il bello di un sogno chiamato Viaggio

Creato il 17 novembre 2014 da Giovy

Il bello di un sogno chiamato Viaggio

Una frase dall'allestimendo della mostra Sensational Umbria di Steve McCurry 


Oggi sono in uno di quei giorni in cui capisco poco dove sono e vorrei avere tanto tempo per me, solo per me e guardare lo zaino che devo riempire e dirgli "a te ci penso domani".
Viaggiare, partire, tornare, scrivere... il bucato da fare. Oggi va così, dopo un week end piendo dei sapori e dei colori dell'Umbria. Con le foto di McCurry e la nebbia che avvolgeva Perugia come una soffice coperta di cachemire. Oggi ho voglia di riflettere.
Ieri sera un treno mi ha riportata a casa che faceva buio.
Non amo molto viaggiare col buio perché la notte mi porta via la possibilità di perdermi nel paesaggio.
Mi faccio ridere da sola quando, nel tratto tra Bologna e Reggio Emilia, guardo dove sono sul navigatore del mio tablet, per sapere quando prepararmi per tempo per scendere e tornare a casa.
Non so se ve l'ho mai detto, ma io odio fare le cose di fretta quando viaggio e adoro prendermi i miei tempi. Ne ho proprio bisogno.
Giorni fa ero in Umbria e, viaggiando verso Perugia, osservavo il Lago Trasimeno, pensando a giorni passati, quando lo vidi per la prima volta. Sapete... non mi era sembrato così bello, come venerdì, quando risplendeva ai raggi di quel forte sole che cercava di farsi spazio tra le nubi di questo Novembre disastroso.
In lontananza ho visto Cortona e mi sono detta che prima o poi dovrò andare a passare qualche giorno da quelle parti.
Ho visto cartelli stradali che indicavano luoghi come Spoleto, Spello e Gubbio e allora la mia mente è corsa subito all'estate del 2013 e ai giorni passati dal Festival dei 2 Mondi.
Sapete una cosa? Ricordo i profili e le vie di Spoleto come fosse ieri ma quello che più è rimasto nella mia mente è il vento che arrivava nel tardo pomeriggio... pronto a rinfrescare quell'estate che fu vera estate.
Ieri, dopo aver visto la mostra di McCurry, abbiamo ascoltato le riflessioni di chi sta lavorando alacremente alla crescita turistica dell'Umbria.
Al di là delle scelte fatte per ingaggiare il fotografo conosciutissimo o per sviluppare la tale App con il migliore dei creatori, quello che mi è piaciuto sentire è che l'Umbria, cari miei, ci crede.
E solo chi ci crede va avanti.
Ritengo fortemente che ogni regione d'Italia abbia il potenziale per essere al top della comunicazione turistica e sono pienamente convinta che non sia poi così difficile, se lo si fa nel modo giusto, innovare e credere nel futuro.
Basta solo la voglia di crescere, cambiare e capire che tutto, anche la comunicazione in ambito turistico, debba andare avanti.
L'Umbria mi è piaciuta un anno fa, quando ho avuto la possibilità di capirla un po' di più, e mi ha conquistata.
Dopo questo week end sono sempre più convinta che sia una regione grandiosa e tutta da raccontare, come ognuno sa esserne capace.
McCurry ha trovato (o studiato per bene) la sua strada.
Chiuque metterà piede in quella terra avrà la possibilità di trovare la propria.
Perché il bello di un sogno chiamato viaggio è quel pizzico di personalità che si aggiunge all'esperienza, che può essere collettiva.
Questo "bello" si traduce negli incontri che si fanno, per caso o no, quando ti ritrovi a fare colazione alle 8 di mattina e chiaccheri come se tu e chi è al tavolo con te foste amici da una vita.
Questa è una sensazione impagabile, come lo è aprire la finestra e scoprire davanti alla propria camera un albero che può insegnare al mondo il significato della parola "giallo".
Oggi avevo voglia di riflessione, proprio perché l'Emozione deve sedimentare e il racconto di viaggio deve maturare.
C'è un'altra partenza da preparare, un bucato da fare, da asciugare, uno zaino che ha voglia di essere riempito, un volo da prendere e un altro sogno chiamato viaggio da vivere.

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