(tratto da Le Astronavi Del Sinai di Zecharia Sitchin)
capitolo V
Su quale schermo televisivo gli Egizi avevano visto accadere queste cose, tanto da crederle tutte davvero possibili?
Il Ben-Ben
Poiché non risulta che avessero il televisore in casa, le loro conoscenze non possono che derivare da una testimonianza diretta: essi dovevano aver visto con i loro occhi il sito di lancio, le apparecchiature, e perfino gli astronauti. Solo che gli astronauti non erano terrestri che uscivano dal loro pianeta; erano piuttosto abitanti di un altro pianeta che venivano sul pianeta Terra.
Grandi amanti dell'arte, gli antichi Egizi dipingevano sulle loro tombe ciò che avevano visto e vissuto durante la vita terrena. I dettagliati disegni dei corridoi e delle camere sotterranee del Duat provengono dalla tomba di Seti I. Una raffigurazione ancora più strabiliante è stata trovata sulla tomba di Huy, viceré di Nubia e della penisola del Sinai durante il regno del famoso faraone Tut-Ankh-Amon. Decorata con scene di ambienti, oggetti e persone dei due
enitori di cui era viceré, la sua tomba ha tramandato fino a noi la vivida e realistica rappresentazione di una navicella spaziale: il corpo del veicolo è racchiuso in un silo sotterraneo, mentre la parte superiore, con il modulo di comando, è sopra il livello del terreno.
La navicella è suddivisa in più scomparti: in quello inferiore due persone armeggiano con tubi e leve; sopra di loro vi è una fila di strutture circolari. In sezione, si vede che il silo è circondato da celle tubolari che servono per lo scambio di calore o per qualche altra funzione legata al trasporto di energia.
Sopra il livello del terreno, la base'semisferica del piano superiore appare danneggiata, quasi bruciacchiata, forse dall'impatto con l'atmosfera della Terra.Il modulo di comando, grande abbastanza per contenere tre o quattro persone, ha una forma conica e diversi "fori di osservazione ".verticali sul fondo. La cabina è circondata da fedeli in adorazione, tra palme da dattero e giraffe.
La parte sotterranea è decorata con pelli di leopardo, e ciò fornisce un legame
diretto con alcune fasi del viaggio del faraone verso l'immortalità: la pelle di leopardo, infatti, era la veste simbolicamente indossata dai sacerdoti Shem durante la cerimonia dell'apertura della bocca e dagli dèi che trainavano il faraone attraverso «il sentiero segreto del luogo nascosto» del Duat. Tale simbolismo sembra dunque rafforzare la corrispondenza tra il viaggio del faraone e la navicella a razzo nel silo sotterraneo.
Come risulta evidente dalla lettura dei Testi delle Piramidi, il faraone, nel suo viaggio verso l'Aldilà eterno, compiva un percorso che riprendeva quello degli dèi. Ra e Seth, Osiride e Horus e altri dèi erano saliti al cielo in questo modo.
Tuttavia gli Egizi credevano che, prima ancora, con questa stessa barca celeste fossero scesi sulla Terra i primi Grandi Dèi.
Nella città di An (Eliopoli), il più antico centro di culto dell'Egitto, il dio Ptah costruì una struttura speciale, in cui tutto il popolo egiziano poteva vedere e onorare una vera capsula spaziale!
L'oggetto segreto - il Ben-Ben - era custodito nél'Het-Benben, il «tempio del Benben». Dal segno geroglifico che identificava il nome di questo luogo sappiamo che la struttura appariva come una massiccia torre di lancio al cui interno vi era un razzo puntato verso il cielo. Secondo gli antichi Egizi, il Ben-Ben era un grosso oggetto che, partito dal Disco Celeste, era poi arrivato sulla Terra,
Era la «Camera Celeste» con cui il grande dio Ra in persona era atterrato sul nostro pianeta; il termine Ben (letteralmente "ciò che fluì fuori") esprimeva anche i concettidi "splendere" e "puntare al cielo". Un'iscrizione posta sulla stele del faraone Pi-Ankhi (vedi H.K. Brugsch, Dictionnaire Géographique de l'Ancienne Egypte) così diceva: II re Pi-Ankhi salì alle stelle, verso la grande finestra, al fine di vedere il dio Ra nel Ben-Ben. Il re in persona-, da solo, spinse il chiavistello e aprì la doppia porta. Vide allora suo padre Ra nello splendido tempio di Het-Benben. Vide ilMaad, la barca di Ra; e vide Sektet, la barca dell'Aten.