Mancavano poco meno di tre a quel 22 Novembre del 1963, che ultimamente ha dato il titolo all'ultimo romanzo di Stephen King, e Dallas e Lee Oswald (o chi per lui) erano ancora relativamente lontani dalla strada del neo-eletto presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy. Invece, pericolosamente vicino, nel Dicembre del 1960, cominciò ad essergli un uomo, un postino in pensione del New Hampshire, tale Richard Paul Pavlick.
Per stargli meglio vicino, Pavlick, decise di abbandonare il luogo in cui viveva, a bordo della sua Buick del 1950. Erano trascorsi pochi giorni dalla sua partenza, quando uno dei suoi amici, Murphy, si vide recapitata una cartolina in cui Pavlick gli annunciava "grandi notizie", che presto avrebbero sentito parlare di lui. A quella cartolina ne seguirono altre, sempre dello stesso tipo. Murphy, ben presto si rese conto che i luoghi da cui arrivavano le cartoline corrispondevano ai posti visitati da Kennedy e, per di più, i timbri postali coincidevano con le date delle visite del presidente.
Della cosa fu informata la polizia locale, e la questione finì nelle mani dei servizi segreti. L'allarme si innescò quando venne scoperto che Pavlick aveva acquistato della dinamite.
A quanto pare, Pavlick stava seguendo Kennedy, e nel mentre stava valutando le possibilità di portare a termine un attentato. L'11 dicembre, una domenica, poco prima delle dieci, Pavlick stava in attesa, con la sua auto carica di dinamite. Era arrivato il momento di entrare in azione.
Il suo piena era quello di scagliarsi, con la propria auto, contro Kennedy e far saltare tutto in aria, compreso sé stesso. Ma quando arrivò il momento, si accorse che il presidente era accompagnato dalla moglie, Jacqueline, e dai due figli, ragion per cui decise di rimandare.
Quattro giorni dopo, il 15 dicembre, a Palm Beach, un ufficiale di polizia riconobbe l'auto di Pavlick. Venne fatta una perquisizione dalle forze di sicurezza, e il postino in pensione venne arrestato. Aveva perso la sua unica occasione, e la possibilità era sfumata.
Nel gennaio del 1961 Pavlick entrò in un ospedale psichiatrico. Nel dicembre del 1963, dieci giorni dopo che un altro uomo aveva attentato, con successo, alla vita di Kennedy, Pavlick venne liberato. Secondo il giudice, non era capace di distinguere tra il bene e il male nelle sue azioni, e le sue condizioni mentali non erano buone. La sua vita, fino al 1975, quando morì, fu tutto un susseguirsi di ospedali.
fonte: http://curistoria.blogspot.com