<<Ho deciso che ti sposerò solo il giorno in cui saprai definirmi matematicamente la dipendenza della temperatura dalla pressione in un processo di trasformazione di fase.>><<Ma perchè scusa, se non lo so fare mi lasci?>><<Sì.>><<Ma io...>>DRRRIIIN.<<Guarda che so perchè la temperatura dipende dalla pressione, infatti secondo Clausius-Clapeyron...>>DRIIIN.<<E che cazz'è 'sto rumore?!>>DRRIIIN!Ah, già. La sveglia.E' mattina e sono le 6:30.Mi alzo ancora scombussolata dal sogno e dall'affermazione fatta dal mio fidanzato durante tale delirio onirico (ovvero quanto riportato in alto), ed incomincio a prepararmi.Zaino, calcolatrice, formulari...c'è tutto.Si parte verso il dipartimento.Collega 1:<<Madò, io non ho studiato un cazzo!>>
Collega 2:<<Io pure, cioè qualcosa l'ho fatta ma tipo tre o quattro minchiate...e tu?>>Io:<<Ho fatto 140 esercizi in 2 settimane scarse. Poco più di 10 esercizi al giorno.>>
C1:<<Pazza!>>Io:<<Lo so.>>
C2:<<Abbè, allora tu passi sicuro.>>Toccatine di ferro in ogni dove.Fatte che furono le ore X, siam dunque entrati in aula. <<Siamo quaranta?!>>
C2:<<Sì.>>
<<Il prof si incazzerà.>>
C2:<<'azzi suoi.>>
Prof:<<Buongiorno! Ma quanti siete? Vi siete riprodotti nella notte?>>Risatine isteriche si alzano tra i presenti.Prof:<<Va bene, anche se generalmente sono abituato a circa un terzo di partecipanti all'esame...beh, dai, chi deve andare in bagno c ivada ora o mai più che poi incominciamo.>>
Io:<<Prof, posso?>>
Prof:<<Sì, sì, vada ma non ci stia tanto. Nel frattempo consegni il cellulare come tutti.>>
Consegno dunque il telefonino e mi accingo a svuotare la vescica.Entro così nei meravigliosi bagni del dipartimento e trovo una porta su due chiusa. Sull'altra, un cartello recita: "Porta guasta. Si prega di non usare il fermo e bussare."Busso ad essa sperando che non vi sia nessuno e per fortuna la trovo vuota. Entro, mi accingo a far quello che devo fare, mi alzo e...BOOM.Qualcuna, forse poco consona al concetto del bussare o analfabeta tale da non saper leggere il cartello, ha aperto la porta dietro la quale c'ero io. E fu subito buio.Nel frattempo, in aula, il professore spiegava le modalità di svolgimento dell'esame con annessi dati degli studenti da dover scrivere per ricevere l'esito. Finchè, ad un certo punto (e stando a quanto m'è stato raccontato), non s'è reso conto della mia assenza.Prof:<<Qualcuno la vada a cercare! Non vorrei si sia sentita male!>>
Una mia collega è dunque uscita alla mia ricerca, girando per la facoltà con la convinzione che, magari, mi fossi messa a parlare con qualcuno. Fino a quando, non m'ha vista uscire dal bagno.C1:<<Oh, ma ecco dov'eri! Il prof ti cercava e....CAZZO C'HAI IN TESTA?!>>Io:<<Oddio, cos'ho?>>C1:<<Hai un...un...un bernoccolo!>>
Ebbene sì, signori miei. Quella ragazza che gentilmente m'ha sbattuto la porta in faccia e m'ha lasciata a terra mezza priva di sensi, m'ha causato anche un bel bernoccolo sul sopracciglio sinistro.Io:<<Va beh, lasciamo stare, a parte il dolore sto bene. Andiamo a fare questo esame.>>Sono entrata in aula sotto lo sguardo di tutti, prof compreso che, notato il bernoccolo, m'ha chiesto cosa fosse successo mandando a prendere del ghiaccio per ridurre il gonfiore. Gli ho dunque raccontato l'accaduto e, cercando di sdrammatizzare, concludendo con un
Io:<<Prof, magari così mi verrà il bernoccolo della scienza!>>
Lui m'ha guardata, ha guardato il bernoccolo e, con faccia seria, m'ha risposto.
Cosa? Beh, diciamo che m'ha detto...
Prof:<<Sinceramente non saprei perchè essendo successo in bagno, al massimo ti viene il bernoccolo del cesso! Occhio che diventi brutta!>>
Incredibilmente nessuno dei presenti ha riso alla sua battuta. Forse perchè troppo pressati dall'ansia dell'esame o forse perchè consoni della sciocchezza detta, non l'han degnato di una risatina tant'è che egli stesso, resosi conto del gelo calato in aula, ha tagliato corto e ha dato il via all'esame scritto.Così, con un bernoccolo in testa e il nervoso, mi son ritrovata a fare questo dannato esame pieno di derivazioni, trasformazioni di unità di misura e gas.Io, le incognite, la mia calcolatrice e il mal di testa.Dopo due ore...
C1:<<Madò era difficilissimo! Tu hai fatto tutto?>>
C2:<<Ma che, io manco ho consegnato!>>
C3:<<Manco io! E tu?>>
Io:<<Io l'ho fatto tutto salvo una domanda.>>C1:<<Wow, grande!>>Già, grande. Come il bernoccolo sul mio sopracciglio sinistro.Al penultimo esame mi son fatta un livido sul ginocchio. Nell'ultimo avevo un raffreddore tremendo e qui un bernoccolo.
Ho ormai paura di fare il prossimo perchè, di questo passo, mi sa che mi rompo qualcosa davvero.
Mai 'na gioia, solo Hirudoid.