Il bilancio dei servizi sociali dell’assessore Amore

Creato il 25 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Cifre, dati di bilancio, percentuali in una relazione tipica di un amministratore delegato di una società qualsiasi. E’ il contrassegno dell’ideologia dominante e incontrastata. L’assessore Amore parla di servizi sociali ma sembrano, per un obbligo riconosciuto come tale anche puramente convenzionale, attività produttive. Appare il bilancio nella sua maschera di ferro, che non evidenzia scelte discutibili. Troppe spese, secondo quanto pensano alcuni critici, per progetti più adatti a grandi città che a Cremona, come quello sui minori stranieri. Rilevanti le spese per gli affidi. E disgraziatamente per le emergenze improvvise resta ben poxo.

Intervento sul Bilancio 2013 – assessore Luigi Amore

La programmazione delle risorse previste a Bilancio per l’anno 2013, si struttura in considerazione dell’analisi dell’andamento della domanda monitorata nell’ultimo triennio negli ambiti d’intervento di tipo domiciliare, intermedio e residenziale ovvero delle modalità previste dal Regolamento unico per l’accesso ai servizi sociali del Comune di Cremona. La valutazione delle risorse inoltre ha considerato il tendenziale aumento delle tariffe attorno all’1,5% medio che si è riscontrato con particolare riferimento alle tipologie di servizio che coinvolgono il Comune di Cremona nell’acquisto di posti presso Enti Gestori del territorio distrettuale nella maggior parte dei casi, ma talvolta anche Provinciale e/o Regionale. A tale riguardo è pertanto rilevante l’impegno assunto dall’Amministrazione di non procedere agli incrementi delle rette relative ai servizi erogati dall’Azienda Speciale Cremona Solidale come deliberato dalla Giunta Comunale per l’anno 2013 nella seduta del 28 gennaio 2013.

• Il raccordo con l’Azienda sociale del Cremonese

Particolarmente significativo è inoltre il mantenimento delle risorse indicate per il personale non dipendente in considerazione del quale si prevede di attivare un percorso che consenta, a partire dal 2014, il superamento della attuale situazione che vede la presenza di personale non “stabilmente” collocato all’interno di funzioni da ritenersi “essenziali” all’interno del Settore e pertanto irrinunciabili rispetto all’attività fondamentale anche per il futuro dei Servizi Sociali.

Il consolidarsi delle funzioni comunali è considerato nella costante sinergia con l’Ambito Distrettuale di Cremona e più in generale nella logica della programmazione sovraccomunale; al riguardo, nel confermare il ruolo di leadership che il Comune capoluogo assume di fatto nelle politiche di welfare del territorio, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale si è avviato un percorso finalizzato a sostenere i Comuni nella individuazione delle più opportune forme di gestione associata a partire da quanto la normativa prevede entro la fine dell’anno in forma obbligatoria per i comuni al di sotto di 5.000 abitanti. Tale riflessione non può che essere inquadrata nel ricco contesto che ha visto consolidarsi in questi anni nel nostro territorio le funzioni associate anche mediante l’organizzazione degli ambiti distrettuali di Cremona, Crema e Casalmaggiore attraverso l’Azienda Sociale del Cremonese, l’Azienda Sociale Cremasca e il Consorzio Casalasco.

Come già manifestato in diversi contesti, il contenimento delle risorse di cui tener conto anche per i prossimi anni, rappresentato inoltre dal costante e tendenziale incremento della domanda, può sostenere ulteriori e più efficaci accorpamenti di competenze gestionali su scala Provinciale, in una logica anche trasversale agli ambiti distrettuali.

• Attenzione al terzo Settore

Fondamentale al riguardo è l’attenzione, oggi più che mai, al mantenimento più significativo possibile delle risorse in capo alle molteplici realtà del Terzo Settore che, spesso anche con percorsi di accreditamento laddove sussistano requisiti di complessità e di alta professionalizazzione dei servizi, elemento caratteristico imprescindibile per lo sviluppo di un sistema integrato dei Servizi alla Persona.

• Fondazione Città di Cremona

La programmazione delle risorse in continuità con gli scorsi anni, vede l’impegno di Fondazione Città di Cremona nella realizzazione di servizi e progetti in capo al terzo Settore e riferite alle seguenti principali aree d’intervento: a) inserimento lavorativo per persone con disabilità; b) sostegno a progetti in contrasto alla povertà per persone fragili senza fissa dimora; c) progetti per il sostegno e l’avvio di percorsi di autonomia per donne con bambini; d) sostegno ai progetti di allontanamento temporaneo dei minori dai contesti familiari d’origine; e) Progetti di prossimità e sostegno a persone anziane parzialmente non autosufficienti.

La proposta di integrazione delle risorse ammonta a circa 130.000,00 euro. Con riferimento ai principali ambiti di programmazione previsti a Bilancio, si declina:

SERVIZI DOMICILIARI E PER L’INTEGRAZIONE SOCIALE

L’area d’intervento è pari a circa il 11 % della spesa corrente del Bilancio

2013.

• Servizio di assistenza Domiciliare

o Gli interventi si realizzano al domicilio e coinvolgono n. 5 società cooperative accreditate sia per il SAD sia per il SADH.

Ad integrazione dei servizi professionali, la tutela a domicilio delle personeanziane e/o disabili vede inoltre l’apporto di servizi quali il telesoccorso in collaborazione con Croce Rossa. (circa 720.000,00 Euro).

o di n. 8 soc. cooperative accreditate e n. 4 soc. coop. Effettivamente attive per la realizzazione del servizio di assistenza domiciliare minori (circa 75.000,00 Euro).

SERVIZI DIURNI E SEMIRESIDENZILI

L’area d’intervento è pari a circa il 35 % della spesa corrente del Bilancio 2013.

• Servizio di assistenza all’autonomia personale e all’integrazione sociale degli alunni in condizione di disabilità. A supporto dell’integrazione sociale e scolastica

di minori in condizioni di disabilità e disagio è attivo il servizio di trasporto. (spesa annua 740.000,00).

n.11 cooperative sociali accreditate di cui n. 8 attive n. alunni in carico 93

• Servizio per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio sociale.

Il servizio si occupa di persone in condizione di svantaggio sociale per la realizzazione di progetti di avvicinamento al lavoro, borse di lavoro, tirocini lavorativi per un valore complessivo di circa 120.000,00 Euro.

AI servizio si è inoltre integrata la parte degli interventi realizzati in collaborazione con soggetti accreditati da Regibne Lombardia per l’impiego delle doti regionali. Il progetto vede la sua principale estensione nel raccordo con l’istituto penitenziario di Cremona, Il polo cresco della Cosmesi e l’Ufficio di esecuzione penale esterna con sede a Mantova.

• Centri Diurni per la tutela dei minori

I servizi offrono interventi di accompagnamento socioeducativo per minori soggetti a provvedimenti di tutela. Complessivamente la spesa annua è pari a 330.000,00 euro

• Servizi diurni per la disabilità

I servizi di formazione all’autonomia (sfa) e centri socioeducativi (cse) sono realizzati in collaborazione con il Terzo Settore e , in alcuni casi, l’accreditamento di Regione Lombardia. Per tali unità d’offerta, attualmente attive per complessivi 60 posti riguardanti segnalazioni del Comune di Cremona, la spesa complessiva è pari a 400.000,00 euro/anno

I Centri diurni per disabili(CDD) inoltre, in gestione all’azienda speciale Cremona Solidale, sono attivi per circa 43 persone segnalate dal Comune di cremona e prevedono un I costo complessivo pari a 490.000,00 euro anno.

• Servizi diurni per anziani (CDI)

Centri diurni per anziani, i cui posti occupati per le segnalazioni del Servizio sociale comunale, sono prevalentemente presso la gestione dell’Azienda Speciale Cremona Solidale. Complessivamente la spesa è pari a 530.000,00 euro annui.

SERVIZI RESIDENZIALI

L’area d’intervento è pari a circa il 34 % della spesa corrente del Bilancio 2013.

Si tratta di unità d’offerta che si occupano dell’accoglienza temporanea di persone, adulte o minori di età, impossibilitate a vivere al proprio domicilio.

• Affidamento familiare

Si consolida la capacità di evitare l’inserimento in struttura per tutti i progetti relativi a minori di norma con età inferiore agli 11,12 anni, attraverso percorsi di affido familiare, realizzati in collaborazione con diverse realtà del privato sociale. Per tale funzioni sono programmate risorse pari ad euro 140.000,00annui.

• Comunità alloggio per minori e giovani

Si programmano per l’anno 2013 circa 80 progetti d’inserimento che si realizzano in collaborazione con realtà del pubblico e del privato accreditate. La spesa complessiva stimata per l’anno in corso è pari a circa 640.000,00 euro.

• Comunità residenziali per disabili (CSS)

Gli interventi si realizzano mediante l’apporto dell’Azienda Speciale Cremona Solidale ovvero delle attività realizzate da Fondazione Dopo di Noi. Complessivamente la spesa annua è pari a circa 190.000.00

• Residenze sanitarie per disabili (RSD)

Il costo pari a circa 350.000,00 annui è corrispondente a n. 42 utenti inseriti prevalentemente nelle Fondazioni presenti sul territorio provinciale.

• Strutture residenziali per persone adulte

Le strutture sono diversificate per tipologia, gestite dal Terzo Settore e distribuite nel territorio comunale, provinciale,regionale ed extra regionale. I servizi sono caratterizzati per accoglienze temporanee destinate a persone adulte e famiglie in condizioni di fragilità, donne sole ‘con bambini, persone senza fissa dimora, situazioni con problematiche di dipendenza. Complessivamente si acquistano n. 60 posti anno , attivi per progetti mediamente non inferiori ai 6 medi di durata. Complessivamente la spesa annua programmata è pari a circa 360.000,00 euro.

• RSA

Il Settore ha in carico complessivamente 220 progetti relativi a persone anziane per le quali è stato calcolato la compartecipazione ai costi per l’acquisto del servizi a copertura dell’onere in capo al beneficiario. Del totale dei progetti in carico, circa 80 situazioni riguardano soggetti definiti ” soli assoluti” e pertanto senza alcuna rete partentale capace di concorrere, almeno parzialmente, ai loro bisogni.

ULTERIORI PROGETTI PER LO SVILUPPO DEL SETTORE

HOUSING SOCIALE E MEDIAZIONE SOCIALE

L’evidenziarsi delle esperienze di mediazione sociale considerate a partire dai progetti di Quartiere, stimola la sperimentazione di nuove forme di intervento capaci di implementare, pur nel controllo della spesa, gli interventi di mediazione condominiale di prossimità in sinergia con il Terzo Settore. Il progetto che si svilupperà nell’anno in corso, in sinergia con Aler, è pensato sul territorio complessivo della città, a partire dal Quartiere del Cambonino, Zaist, Borgo Loreto, Largo Pagliari, Zona Po. Le 10 figure di tutor condominiali identificati a seguito della collaborazione instaurata con n.5 Coop sociali, consentirà d’implementare la presenza dei servizi a partire da alcuni condomini di edilizia residenziale pubblica e quindi in supporto a numerosi nuclei familiari, spesso non conosciuti dai Servizi; quanto evidenziato nel tentativo di contrastare le situazioni di fragilità che generano se non intercettate per tempo, problematiche rilevanti di disagio oltreche spesso anche di morosità. AI progetto si prevede di dedicare la risorsa pari a 50.000 euro su base annua.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA ASS. IL Ponte. San Vincenzo, Caritas.

Un ulteriore ambito di sviluppo è da intendersi per lo sviluppo delle azioni in contrasto alla povertà e alle gravi forme di disagio sociale, da pensare a partire dal raccordo con i principali soggetti del volontariato e dell’associazionismo. Il protocollo recentemente approvato dalla Giunta comunale ha lo scopo di coordinare le azioni e gli interventi e monitorare le forme di disagio presenti in città. L’Assessorato inoltre, anche in sinergia con quanto previsto dalla Direzione Casa di Regione Lombardia e con l’Aler, in tema di diritto all’accesso all’abitazione, intende valutare prospettive che consentano di sviluppare progetti di Housing Sociale o rivolti a forme di abitare temporaneo per singoli individui o famiglie a cui è impossibile, date le condizioni di fragilità, accedere in forma autonoma alla casa mediante l’offerta del mercato privato oppure anche in considerazione dei criteri indicati da Regione Lombardia. L’intervento si collega inoltre alla talvolta scarsa efficacia che si riscontra nel ricorso alla struttura residenziale per nuclei familiari o persone singole. Il modello di Condominio Solidale inizialmente pensato per la sperimentazione dei progetti d’affido di MNSA si è evoluto anche a favore di nuclei con bambini o donne sole, talvolta in uscita da percorsi di tipo residenziale. Durante l’anno si attiverà il recupero della struttura denominata Porcellasco di proprietà del Comune mediante il finanziamento ottenuto da Fondazione Cariplo con l’obbiettivo di implementare il sistema di accoglienza mediante l’attivazione di progetti di Housing Sociale. Più in generale, oltre che con tutti i soggetti pubblici, è interessante affrontare con il Sistema dell’offerta del mercato privato, l’opportunità di andare ad identificare azioni comuni sul tema dell’accesso alla casa.

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