Il data journalism è morto, lunga vita al giornalismo! Questa frase provocatoria scelta come titolo per l’hackathon (#hackijf14) che abbiamo organizzato il 2 maggio al Festival del Giornalismo di Perugia 2014 (#ijf14) come Datamediahub & Dataninja si è rilevata verosimile, perché i risultati lo hanno dimostrato. Ormai gli skills del data journalism stanno pervadendo il giornalismo nostrano in ogni modo: a Perugia hanno lavorato (non solo partecipato) circa 50 journo-hacker incessantemente, suddivisi in otto gruppi.
- Ciascun gruppo ha prodotto — lo dico liberamente perché all’evento ho fatto solo un po’ di coaching in giro per i tavoli — ottimi risultati costruendo storytelling partendo dai dati, estraendo storie di ogni tipo, e pubblicando otto post su una sezione dedicata della nostra “Dataninja School”.
- I temi trattati sono giornalisticamente molto rilevanti. In ordine sparso: sanità, fondi europei e per l’innovazione, stereotipi di genere, politica e tv, università e social network, realtà non-profit, meteo su twitter.
- Tutti gli otto gruppi hanno presentato ogni singolo lavoro durante il panel sugli “hackathon results” l’indomani mattina in una sala stracolma (e purtroppo un po’ piccola — di questo mi scuso con chi non è riuscito ad entrare).
- L’evento è stato particolarmente impattante anche sui social (siamo stati Trend Topic su Twitter al terzo posto, per un’oretta persino più in alto dell’account ufficiale del Festival #ijf14)
Grazie a Luca Corsato (@lucacorsato) per il video di fine evento realizzato per l’occasione e che includo qui (Luca è anche autore di un post molto interessante sul tema degli hackathon, che vale davvero la pena di leggere perché pone il problema-rischio tra volontariato e lavoro pagato).