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Il bilancio di Esxence

Creato il 06 aprile 2012 da Elenaporcelli

Dato che ho da lavorare, questo post è solo un breve riassunto di quello che mi è piaciuto e non mi è piaciuto dei quattro giorni di Esxence. Poi, magari nelle vacanze di Pasqua, svilupperò i vari punti in una serie di post.

Dunque, mi sono piaciuti (non è una classifica, l’ordine è sparso):

  1.  Il trend dei profumi luminosi e confortanti, per esempio:  L’Amandière (*****) di James Heeley, Candour (****) di  Humiecki&Graef, +MA (***) di Blood Concept
  2. Meo Fusciuni
  3. ODE, la nuova rivista sui profumi ideata da Sebastian Fischenich and Tobias Müksch, gli stessi della linea Humiecki&Graef. Quei due non ne sbagliano una.  Ok, sì, a parte quella schifezza di Multiple Rouges (0).
  4. Maria Candida Gentile
  5. Neela Vermeire e la sua linea di profumi dedicati all’India, realizzati da Bertrand Duchafour.
  6. Gli incontri di cultura olfattiva di Mouillettes & Co. e dell’Osmotheque (ci sono tutti gli anni, ma valgono sempre la pena)
  7. La possibilità di parlare con  gli altri blogger e i profumieri emergenti, al di fuori di stand e incontri organizzati. In particolare quest’anno sono stata felice di sentire in anteprima le creazioni di Spyros Spyridon e di Cristiano Canali.
  8. Il nuovo Habanita, in versione più concentrata
  9. Il cuoiato della linea Pineider
  10. YS- Uzac
  11. Le candele con il diamante dentro
  12. I nuovi profumi di Mark Buxton, in particolare Devil in Disguise (*****)

Non mi sono piaciuti:

  1. Le aziende che se la tirano e per questo non fanno i campioncini. Chi li chiede non è uno scroccone, è un cliente che vuol capire se quel profumo fa davvero per lui/lei convivendoci per qualche giorno, oppure un  blogger che vuol fare una recensione seria.
  2. I tormentoni: è mai possibile che TUTTI si siano improvvisamente messi a fare i profumi all’oud?! E che non ci sia nessuna idea più fantasiosa, per presentare un nuovo profumo femminile, che dire che lo usava Maria Antonietta di Francia?! Pure se ha un nome inglese e uno stile palesemente moderno? Al terzo “profumo di Maria Antonietta” avevo voglia di ghigliottinare qualcuno…
  3. Il numero eccessivo di novità: è impossibile sniffare tutto seriamente. Ed è difficile che un profumier e riesca a fare SEI profumi buoni in SEI mesi. Non sarebbemeglio concentrarsi su uno, ma veramente veramente buono?
  4. I profumi di Dominique Dubrana. Sono gratissima per la gentilezza di Giovanni Sammarco, che ha portato apposta dei campioncini per farli sentire a me e alle mie amiche. Sul momento i profumi “natuali” ci sono piaciuti moltissimo, ma sia sulla mia pelle che su quella di Margherita saranno durati sì e no dieci minuti, prima di svanire.
  5. Aver scoperto che Mark Buxton non fa più English Breakfast e il nuovo packaging verdino della sua linea. Però, come ho scritto sopra, le novità sono ottime.

 


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