Settimana scorsa, in un’intervista rilasciata a NewScientist, ha parlato del suo ultimo libro, intitolato “SuperCooperators. Altruism, Evolution, and Why We Need Each Other to Succeed” (Free Press 2011). Il tema, come si può immaginare è quello della capacità di cooperazione, che secondo Nowak è il successo dell’umanità e dell’evoluzione biologica. Riferisce dell’esistenza di 5 livelli diversi di cooperazione e della loro attendibilità scientifica.
Alla domanda più inerente all’ambito religioso, risponde: «A mio parere, un’interpretazione puramente scientifica dell’evoluzione non genera un argomento a favore dell’ateismo. La scienza non smentisce Dio, né sostituisce la religione. L’evoluzione non è un argomento contro Dio, non più della gravità. L’evoluzione spiega lo svolgersi della vita sul pianeta. Il Dio del Cristianesimo è “che Colui che senza il quale non ci sarebbe né evoluzione né tutto il resto». Il suo campo lavorativo inoltre è particolarmente suggestivo. Dice infatti: «Vedo gli insegnamenti delle religioni come la promozione verso un comportamento altruistico, di amore e perdono. Quando si guarda ai modelli matematici dell’evoluzione della cooperazione, troviamo che le strategie vincenti devono essere generosità, speranza e perdono. Ora, per la prima volta, possiamo vedere queste idee in termini matematici. Chi avrebbe mai pensato che si potresse dimostrare matematicamente che, in un mondo dove tutti pensano a sè stessi, la strategia vincente è quella di essere clementi e che chi non riesce a perdonare non potrà mai vincere?». Impressionante quindi l‘analogia con l’insegnamento cristiano, il quale -a differenza di tutte le altre religioni- è assolutamente fondato su questi aspetti. Il simbolo stesso del cristianesimo è l’espressione di un sacrificio per amore.