Un’eventuale politica di disimpegno militare, o alternativa all’hard power, per quanto riguarda le zone “calde” di interesse occidentale (ad esempio, la Libia) dovrà muovere da riflessioni di tipo esclusivamente politico ed etico, mai e in nessun caso dal timore di un rappresaglia del terrorismo islamico entro i nostri confini.
In caso contrario, il mondo democratico paleserebbe, in modo inequivocabile ed eclatante, una vulnerabilità del suo intero sistema vitale, consegnando una vittoria politica al terrore e spalancandogli le porte in tutte le sue zone di interesse ed influenza.
Lo stesso scenario (pur con le dovute differenze e proporzioni) venutosi a creare tra USA ed URSS dopo l’invasione del 1979. In quel caso, il “new thinking” reaganiano rappresentò il giro di boa a favore dell’Occidente.