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A Cagliari blocco degli operai Alcoa per la fermata degli impianti dello stabilimento di Portovesme annunciata dalla società per l’inizio di settembre.
Momenti di tensione per la protesta: molti operai sono sdraiati per terra e battono le mani e gli elmetti sull’asfalto gridando lo slogan “Lavoro, lavoro”.
Il traffico è bloccato e tanti passeggeri sono rimasti bloccati nel caos.
Le forze dell’ordine stanno tentando lo sgombero per riportare l’ordine.
La protesta degli operai dell’Alcoa è iniziata questa mattina: operai e sindacalisti hanno deciso di marciare verso Cagliari: chiedono uno sforzo di tutte le istituzioni per impedire la chiusura degli impianti.
Dopo il fallimento della trattativa con i tedeschi di Aurelius ora si parla di contatti con la multinazionale svizzera Glencore, già proprietaria della Portovesme s.r.l..
Senza un acquirente i vertici dell’Alcoa hanno dichiarato lo “stop” per la fine di agosto.
Quella degli operai dell’Alcoa è l’ennesima storia come questa in Italia: multinazionali che decidono di chiudere o di localizzarsi altrove e a farne spesa sono sempre gli operai che vengono licenziati e rimangono senza lavoro.
Episodi come questo sono “figli” di un sistema neoliberista che ha ridotto il lavoratore a semplice “schiavo da sfruttare”: “terminato lo sfruttamento si passa altrove”.