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Il blog al tempo dei social media

Creato il 23 febbraio 2011 da Franzrusso @franzrusso

Un interessante articolo apparso sul New York Times mette in risalto il fatto che i giovani usano i blog sempre di meno usando molto di più twitter o facebook. E’ la fine dei blog?

 

Il blog al tempo dei social media

La fine dei Blog?

Se ne parla ormai da un pò di tempo del fatto che l’uso dei blog starebbe perdendo interesse tra i navigatori della rete, veicolando i propri pensieri, contributi, messaggi sul web attraverso i social media. Il microblogging, twitter per intenderci, ossia il concetto di mandare un messaggio in 140 caratteri, supera il concetto stesso del blog. Almeno così sembra e in questo articolo pubblicato sul sito e sulla versione cartacea del New York Times si mette in evidenza come i giovani desiderano raggiungere il proprio pubblico attraverso i social media, perchè sicuri che il loro messaggio, contenete video, foto, sia sicuramente visto. 

La Internet e American Life Project del Pew Research Center ha registrato che dal 2006 al 2009, il blogging tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni si è dimezzato, ora il 14 per cento dei bambini di quelle età che usano Internet hanno un blog. Nella fascia di età compresa tra i 18 e i 33 anni il blogging è sceso di due punti percentuali nel 2010 rispetto ai due anni precedenti.

Il blog al tempo dei social media

Image by jgarber via Flickr

Molti di quelli che si definiscono ex-bloggers, dicono che hanno abbandonato il bloggin perchè stufi di passare il tempo a scrivere lunghi post che poi nessuno avrebbe letto; altri invece dicono che non aveva più senso continuare perchè è più semplice mantanere rapporti coi propri contatti attraverso i social network. Ma non si corre il rischio di parlare di due cose differenti? O meglio, sarebbe anche interessante sapere, da questi ex-blogger, quale fosse il motivo per cui hanno aperto un blog, quale obiettivo si proponevano. Il problema di veicolare i propri messaggi esiste, ma va affrontato in maniera diversa. Non credo che Arianna Huffington nel creare il suo blog, The Huffington Post, non si sia posta il problema di come raggiungere il più vasto pubblico per comunicare le sue notizie. E vedi com’è finita. The Huffington Post è stato venduto ad AOL per 315 milioni di dollari, essendo diventato un vero e proprio sito di news online, con milioni di visitatori al giorno. Certo, chi vuole aprire un blof lo fa per svariati motivi, anche solo per il paicere di scrivere e non per la necessità di essere letti da milioni di persone. Va considerato anche questo.

E’ vero che oggi per essere connessi col mondo non è necessario avere un blog, facebook e twitter mettono in condizione chiunque di poter comunicare col mondo intero. Ma come dice anche Elisa Camahort Page, co-fondatrice di BlogHer, un blog dedicato alle donne molto conosciuto negli Usa, il blog rimane il luogo più adatto per approfondire una discussione.

Il blog al tempo dei social media

Image via CrunchBase

In tutto questo, sembra che alcuni servizi che hanno cominciato ad offire per primi servizi di blogging, come Blogger o LiveJournal, stiano cominciando ad accusare questo cambiamento. Molti utenti di questi servizi sembrano preferire per esempio Tumblr perchè è più veloce per inserire contenuti senza necessariamente scrivere lunghi post e poi è anche comodo per l’inserimento di foto. Un servizio di blog come WordPress invece sembra non accusare alcuna crisi. Toni Schneider, amministratore delegato di Automattic, la società che commercializza il software di blogging WordPress, spiega che WordPress è per lo per i blogger più seri ed esperti, non per giovani principianti che poi abbandonano per i social network.

Dal mio modo di vedere, facebook e twitter non sono diventati tutto ad un tratti nemici del blog. Anzi essi sono strumenti che aiutano il blogging, non lo uccidono. Molti blogger li usano per meglio diffondere i propri post, per coinvolgere un numero maggiore di lettori sul proprio blog. Cosa che faccio anch’io. Sono strumenti che si usano per attrarre più lettori possibili. Poi ognuno fa le considerazioni che crede, usando twitter e facebook piuttostoo che avere un blog. Ma molto risiede in quello che si vuole fare. Se voglio diffondere contenuti, video o foto, per avere un riscontro immediato, senza approfondimento, allora il blog non credo sia la scelta giusta. Se voglio creare una discussione, approfondire un argomento, parlare ad un pubblico di questa o quella tematica, o più semplicemente scrivere per il gusto di farlo, ecco che il blog rimane la scelta più adeguata e viva.

Qualche mese fa avevo parlato in un altro articolo dell’enorme numero di blog presente nella rete, che in quell’occasione era di oltre 145 milioni. Oggi, secondo i dati sempre aggiornati da BlogPulse, i blog sono oltre 156 milioni con una crescita nelle ultime 24 ore di 75,450 blog.  Non mi sembra che siano pochini, no?

E voi che ne pensate di questa discussione? Usate più un blog o i social network per veicolare i vostri contenuti? Fatemi spaere!

Il blog al tempo dei social media


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COMMENTI (2)

Da  Mickpaolino
Inviato il 27 febbraio a 12:24
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Come dicevano gli antichi latini: la virtù sta nel mezzo. Io sono un blogger per passione e per professione, scrivo decine e decine di post ed utilizzo Facebook e Twitter per pubblicizzarli oltre agli aggregatori come Paperblog. Se si parte dal presupposto che nessuno leggerà i nostri post allora non ha neanche tanto senso iscriversi ai social network poichè nessuno ci da la certezza che i nostri tweet e i nostri stati vengano letti..

Da  Observingthenet
Inviato il 26 febbraio a 12:57
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Ciao, penso che le motivazioni che spingono una persona ad aprire un blog e cosa importante aggiornarlo sono ben diverse da chi frequenta i social network. Nel mio caso ho sentito la necessità di raccogliere le mie riflessioni o frammenti di informazioni che mi appartengono intellettualmente e condividerle con alcune persone. Penso che la coerenza sia l'elemento distintivo di un blog. Per me è stato importante aprire un blog perché sento la necessita e la responsabilità rispetto ai miei lettori di continuare ad alimentario con riflessioni e pensieri. Oggi vi sono troppe informazioni e poche riflessioni, io cerco di catturare frammenti di pensiero sparsi e riordinarli all'interno del mio blog