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Il blog di virtualtouchdesign festeggia il primo “compli-trimestre”

Creato il 22 marzo 2011 da Andreas
Il blog di virtualtouchdesign festeggia il primo “compli-trimestre”
Il 2011 è iniziato per me con un salto evolutivo: da homo sapiens sapiens (si spera) a homo computerensis. Un salto di scoperta e di conoscenza (parzialissima), si intende. A fianco alla pubblicazione dei post di vario genere, tra segnalazioni, citazioni e soprattutto riflessioni trasformati in parole scritte, una interessante attività è osservare “l’andamento” delle visite.. Si impara sempre, tanto, ogni giorno, leggendo, scrivendo, osservando. Ma che sia anche divertente - quasi quanto scrivere un post - vedere quante persone leggono e da dove provengono gli utenti, è una scoperta nuova. La comunicazione nella rete inoltre è fatta di “amici” e di sconosciuti. I primi sono “vittima” del click su facebook o linkedin, i secondi per me ancora una incognita …. Il  risultato ottenuto? Con 49 post Google ha registrato 1000 visite.
C’è però un'altra osservazione da fare: un blog funziona completamente diverso da un sito/portale. Mentre un blog mi sembra un forte attrattore di curiosi che però in mancanza di novità non tornano sul blog (e quindi non ci sono visite), il portale è lento, molto lento. Meno immediato nella sua capacità di comunicazione immediata, però, mi sembra di capire, è molto più costante. Senz'altro per gli intentitori nessuna scoperta nuova.
Così, nello stesso giorno di oggi posso trarre anche una conclusione sul sito: da un mese esatto ho Google Analytics per il mio divertimento giornaliero, per guardarmi il numero crescente dei visitatori. In un solo mese 100 nuovi visitatori con più di 200 visite e lunghi minuti di profonda consultazione: più di 1600 pagine. Certo, tutto è molto lontano da essere un sito di successo, tuttavia.
Un po’ sfacciato a comunicare tutto ciò? Ma anche questo è frutto di una riflessione: abituato a scrivere articoli e libri cartacei, un lavoro immane senza la soddisfazione di “conoscere” i propri lettori (almeno a livello di numero e provenienza), “l’approccio internet” rende più rimunerativo la voglia di comunicare. Almeno virtualmente. 

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