Bloop è il nome che scienziati e criptozoologi hanno dato a un misterioso suono, una frequenza ultrabassa, intercettata per la prima volta nell'estate del '97. A quanto pare il Bloop viene generato da qualche parte a oltre 4000 metri di profondità negli oceani marini, attorno alle coordinate 50° S 100° W, ossia in un punto al largo della costa sud-ovest del Sudamerica. A captarlo originariamente fu una nave statunitense progettata per la localizzazione di sottomarini nemici. Pochi minuti dopo la prima intercettazione il Bloop fu registrato da una serie di microfoni sottomarini dislocati nell'oceano dai tempi della Guerra Fredda.
Questo mistero ha subito stuzzicato biologi e oceanografi, che ancora oggi stanno arrovellandosi per capire la fonte di questo suono sconosciuto. Una delle ipotesi più accreditate (e suggestive) sostiene che il Bloop venga generato da un calamaro gigante, anzi, titanico, che vivrebbe oltre i 4000 metri di profondità. Il più grande calamaro gigante mai avvistato era lungo 20 metri, ma quello presumibilmente captato dagli idrofoni della Marina Militare dovrebbe essere molto, molto più grande.
Un'altra ipotesi assai meno intrigante vuole che il Bloop sia in realtà un eco perpetuo della rete di microfoni statunitensi e russi dislocati in mare ai tempi della Guerra Fredda. I sensori di ascolto sono a migliaia di metri sotto la superficie dei mari ad una profondità dove le onde sonore restano come intrappolate in uno strato di acque conosciuto come il “canale sonoro profondo”. Qui la temperatura dell'acqua e la pressione fanno in modo che le onde non si disperdano in alto verso la superficie e neanche in basso, verso il fondo marino.
Tornando invece all'ipotesi dell'origine animale occorre citare la versione secondo cui il Bloop sarebbe generato da una forma preistorica – un fossile vivente – della balenottera azzurra. Forse un basilosauro dotato di una forma sconosciuta di ecolocalizzazione.
Il Bloop ha anche solleticato l'attenzione dei complottisti e degli amanti della narrativa di genere. C'è chi l'ha identificato come il verso originato da Cthulhu, in eterna attesa nella città sottomarina di R'lyeh.
Nel videogioco ispirato al film Cloverfield questo suono viene correlato al mostro che nella pellicola distrugge mezza New York.
Nel romanzo Il quinto giorno di Franz Schätzing il Bloop è il verso emesso da una forma vivente intelligente che vive sui fondali oceanici, gli Yrr.
Il mistero perdura ancora oggi.
Il mostro di Cloverfield Le dimensioni di un Calamaro Colossale (vedi sotto)
I calamari giganti
(da http://www.biologiamarina.eu)
La grande piovra dei miti, descritta da Melville nel suo Moby Dick, è anche la protagonista delle leggende Scandinave che narravano del Kraken, enorme essere che non esitava ad attaccare i marinai che si spingevano oltre il mondo conosciuto.
Aristotele indicò la grande piovra con il nome di Teuthos, e nel corso dei secoli venne sempre descritta come un mostro marino divoratore di equipaggi. La prima descrizione realistica risale al 1639, quando vennero trovati dei resti spiaggiati. Ma fu Japetus Steenstrup nel 1850 ad associare i resti che ogni tanto il mare depositava sulle spiagge, ad un enorme calamaro. Anche il principe Alberto I di Monaco, che fondò l'Istituto e Museo Oceanografico di Monaco, descrisse nel 1895 presso le Azzorre, i frammenti di un enorme calamaro espulsi da un capodoglio.
La prima cattura di un calamaro gigante documentata è del 1861, quando l’equipaggio di una nave da guerra francese ne catturò un esemplare e lo issò a bordo, presso Tenerife.
I teutologi, ovvero gli studiosi di Cefalopodi hanno classificato il calamaro gigante come appartenente al genere Architeuthidae, ma a tutt’oggi non è noto quante siano le specie che vi appartengono, poiché ad ogni ritrovamento, anche di parti di animale come tentacoli o frammenti di tentacoli, vi era in passato la tendenza a creare una nuova specie. Molti autori ritengono che le specie siano solo tre e rispettivamente Architeuthis sanctipauli che vive nell’emisfero meridionale, A. japonica del Pacifico settentrionale e A. dux dell’Atlantico settentrionale. Poi ci sarebbe Mesonychoteuthis hamiltoni, un “calamaro colossale" rinvenuto nel 2007 e pesante ben 450 Kg, la cui esistenza era comunque stata ipotizzata gia nel 1925. Nel 2004 fu ritrovato intatto un esemplare femmina immatura di 150 Kg, nelle acque del Mare di Ross.
Infine, ecco la registrazione del Bloop.