Il Bollalmanacco On Demand: Le notti proibite del Marchese De Sade (1993)

Creato il 05 febbraio 2014 da Babol81
Ho un senso dell'umorismo alternativo.Anche Tobe Hooper mi sa.
L’appuntamento con la rubrica On Demand di oggi verte su uno degli abomini della mia adolescenza, nella fattispecie Le notti proibite del Marchese De Sade (Night Terrors), diretto nel 1993 dal regista Tobe Hooper e richiesto in questo post da Death de Il braccio della morte che, evidentemente, condivide una lontana parentela con il marquis del titolo italiano, non si spiega altrimenti. Il prossimo film su richiesta sarà invece Il bosco fuori… speriamo bene! ENJOY!

La locandina incriminata ed ingannevole

Trama: Genie è una twentysomething che arriva ad Alessandria d’Egitto per far visita a suo padre, archeologo beghino. Suo malgrado, la demente verrà coinvolta nelle trame di un culto che si rifà agli insegnamenti (??) del marchese De Sade.

Le notti proibite del Marchese De Sade incarna uno di quei momenti epici che tutti hanno vissuto almeno una volta durante l'adolescenza. All'epoca io e un'amica passavamo i pomeriggi piovosi a guardare horror, sfruttando la potenza della tessera del videonoleggio e, un giorno, ci era capitato di vedere tra i vari titoli questo fantomatico Night Terrors, diretto da Tobe Hooper (uuh, quello di The Mangler, quello di Non aprite quella porta, uuh!!!), con in copertina serpenti zannuti, fiamme e quant'altro. Ovviamente l'avevamo subito affittato e non avete idea delle facce che abbiamo fatto quando sullo schermo era comparso il titolo Le notti proibite del Marchese De Sade. "No, ci siamo sbagliate! Abbiamo affittato un porno! Che due sfigate!!" "Aspetta, però è diretto da Tobe Hooper e c'è Robert Englund... è questo: AVRANNO SBAGLIATO A SCRIVERE IL TITOLO PRIMA" (beata ingenuità!!). Inutile dire che, finita la visione, avevamo giurato solennemente che mai più avremo guardato nuovamente una simile bruttura e invece, complici i miei racconti sconcertati, mi è toccato riguardarla già una volta assieme al mio incredulo migliore amico e adesso l'ho riguardata per la terza volta. Basta. Scritta la recensione, camurrìa finita, spaccherò con queste mani il DVD  che contiene il file così da evitare ogni ricaduta. Perché la visione di Le notti proibite del Marchese De Sade è una tortura ogni volta peggiore. Come diceva Putignani, "Inseguitemi un po'!".

L'espressività.

Il film inizia con Englund che "consiglia di cuore" il pubblico di farsi frustare sui piedi da un nerboruto pelatone, sulle note della Kubrickiana Ouverture della Gazza ladra di Rossini. "Forse dovreste immergere la frusta nell'aceto" consiglia il garrulo Robert, conciato come il conte Uguccione. Mi interrompo un attimo: Robert Englund, nonostante tutto questo, è bellissimo da vedere struccato ed è l'attore migliore presente sul set perché i responsabili del casting hanno tirato fuori dagli scantinati i peggio cani presenti a Hollywood e gli adattatori italiani hanno riesumato i peggiori doppiatori in circolazione. Non ci credete? Allora, la protagonista è stata sicuramente scelta SOLO per il seno e il culo prominenti perché non azzecca un'espressione che sia una; per fare un banalissimo esempio, ogni volta che viene mostrata preda degli effetti della droga sembra sul punto di vomitare della peperonata. Il padre si vede di meno ma non per questo è più bravo, perché vaga per il set con le stesse aggraziate movenze che avrebbe un tacchino con problemi di deambulazione, mentre gli altri membri del cast suscitano solo un'ilare pietà: l'israeliano Juliano Mer-Khamis si è indubbiamente creato un posto di nicchia nell'ambito del trash cavalcando nudo in mezzo alle dune durante uno dei sogni "perversi" o proibiti della protagonista e per il modo "sottile" in cui avrebbe dovuto interpretare il traviatore di fanciulle, toccandosi il pacco e sistemandosi i pantaloni ad ogni apparizione sullo schermo. Che voto diamo quindi al cast? 4 + e solo per la presenza di Englund.

Ha comunque fascino quest'uomo

Si dice che dei pessimi attori possano rovinare una bella sceneggiatura, vediamo se la regola vale anche per la pellicola in esame. Le notti proibite del Marchese De Sade non è né un thriller né un horror ma un soft core scemo contaminato da questi altri due generi. Il tema di fondo è la "perversione" della protagonista, una burina ignorante che non conosce De Sade (la domanda Scult che Ella rivolge ad ogni suo interlocutore è: "De Sade... De Sade... ma non è da lui che deriva la parola sadico?") e che va in giro per Alessandria conciata come una battonassa, fine come la carta vetro, attirando su di sé le mire di violentatori e lesbiche da operetta. La fanciullina brama quindi la libertà perché, come una novella Carrie, è stata cresciuta da un padre che, con le sue paturnie religiose, non ha fatto altro che spingerla a voler scopare a destra e manca col primo che capita. Ok, che c'entra però De Sade? Durante il film in poche parole si capisce che 'sta deficiente dev'essere la discendente della donna che ha fatto condannare a morte il povero Marchese e ciò spiegherebbe perché il branco di pornomani, edonisti, drogati (su cui poi torneremo) guidato da uno dei suoi discendenti mirerebbe a privarla dell'innocenza (ma quale, che 'sta qui ha una voglia di Razzo che scansati?) e della vita. Se la cosa finisse qui andrebbe anche bene, il problema è che la sceneggiatura prevede la presenza di un culto pseudo-cristiano, quello dei Naostici, che non si sa bene chi siano o cosa facciano ma che, per qualche motivo, non sopportano De Sade e insomma patapin e patapan boh alla fine ci sono una bilancia, un Cristo, persone decapitate a muzzo, della gente incappucciata che fa tanta paura ad Englund/Freddie Krueger (sì, in alcune scene l'attore utilizza un coltello retrattile e gigioneggia come faceva Freddie con gli artigli) e De Sade che muore per problemi di peso. Forse. Mah. Voto sceneggiatura: 2.
Voto extra per i dialoghi: 1. Dice Paul Chevalier alla protagonista: "Abbiamo fatto TANTO per pervertirti!". Un po' di belino, una fumata di narghilé e la lettura di un libro di De Sade ad una che aveva tanta di quella voglia di scopa' che a momenti violentava persino il padre?? Hai voglia di scherzare...

Momento WTF: Tesori d'Oriente.

Ma parliamo di Tobe Hooper, che cavolo! Vuoi che alla regia e al reparto tecnico non si siano mantenuti su binari più dignitosi? Assolutamente NO. Evidentemente il buon Hooper, a differenza di Kubrick, Ken Russell, persino Tinto Brass, non ha assolutamente idea di come si mettano in scena né la decadenza né quelle disturbanti sequenze che uniscono eros e thanatos. Per non annoiarvi oltre segnalo un paio di scene che mi hanno colpita particolarmente. Nella prima il regista mostra il "punto nevralgico di Alessandria", un covo di nesci (i pornomani, edonisti e drogati di cui sopra) che si riuniscono in uno scantinato per ballare con un retro nascosto dove si fuma il narghilé, i camerieri feticisti ti lavano i piedi, l'immancabile puttanone balla con un pitone tra le gambe e gli ospiti più esigenti possono copulare tra le serpi. Se pensate però che Hooper non possa arrivare a punti più bassi vi sbagliate perché OGNI scena di "sesso" è girata come uno spot di Tesori d'oriente, avete presente quello in cui la donnaccia vogliosa ripensa al manzo che s'è copulata la sera prima toccando spasmodicamente una bottiglietta di bagnoschiuma? Ecco, appunto. Ma il massimo della depravazione viene toccato quando un De Sade appeso alla croce lancia rose come Wanda Osiris mentre una donna serpente cerca di approfittare della protagonista che, giuro, si guarda attorno senza capire una mazza. Per quel che riguarda invece gli aspetti teNNici, ne Le notti proibite del Marchese De Sade si fa largo uso di nebbia finta e lucine, vengono riutilizzate le stesse scenografie senza ritegno alcuno e anche alcuni burattini per rendere il tutto più frizzante. Voto regia, fotografia, FX, ecc: 2 con sputi e schifo.

Voto totale film: 3. Come le volte che l'ho guardato. Non fate il mio stesso errore, ché qui siamo oltre i confini del trash.

E va che si tromba, via!

Del regista Tobe Hooper ho già parlato qui mentre Robert Englund, che interpreta sia il marchese De Sade sia Paul Chevalier, lo trovate qua.
Zoe Trilling (vero nome Geralyn Mae Betzler) interpreta Genie. Americana, ha partecipato a film come Amityville Horror - La fuga del diavolo, Dr. Giggles, Hellbound - All'inferno e ritorno, Leprechaun 3 e a serie come Hunter MacGyver. Ha 46 anni.

William Finley (vero nome William Franklin Finley III) interpretail Dr. Matteson. Americano, ha partecipato a film come Il fantasma del palcoscenico, Quel motel vicino alla palude, Fury, Vestito per uccidere, Il tunnel degli orrori e a serie come Sabrina vita da strega, Racconti di mezzanotte e Masters of Horror. Anche sceneggiatore, è morto nel 2012 all'età di 71 anni.


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