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Il Book-Blog

Da Gloutchov
Il book-blog, o blog-racconto, è una valida alternativa alle pubblicazioni di vanità e, probabilmente, un ottimo strumento per condividere i propri lavori e crescere stilisticamente grazie ai commenti ricevuti. Esso è, allo stesso tempo, un buon metodo per fare esercizio e acquisire la capacità di scrivere con regolarità, con o senza idee, imponendo a sé stessi scadenze giornaliere e/o settimanali.
Scrivere un book-blog è però un esercizio che non va preso sottogamba. Essendo scritto praticamente in tempo reale, il blog deve essere realizzato con molta cura, facendo attenzione a ogni tipo di refuso e/o errore di grammatica, di sintassi, di punteggiatura. Il lettore di blog è solitamente più propenso a perdonare questo tipo di errori perché i blog sono sinonimo di scrittura istintiva e frettolosa. Il blog è nato con l'idea di diventare una sorta di diario online e, per questo, è meno esigente con le regole di buona scrittura. Ciò non toglie che un book-blog debba aspirare a qualcosa di più che una semplice raccolta di appunti appena abbozzati. Per cui bisogna fare attenzione a come si scrive, oltre a ciò che si scrive.
Ma come si redige un book-blog? 
Parlo per esperienza personale, anche se non voglio dettare regole assolute.
  1. Aprire un blog dedicato? E' probabilmente la scelta ideale. Il blog si riconoscerà nel suo essere book. Esso sarà un vero e proprio libro dove non comparirà altro che i suoi capitoli. Ciò separerà il blog-racconto da tutti i vostri appunti giornalieri e lo renderà più pulito. D'altro canto la sua tematica ristretta potrebbe attirare meno lettori di un blog generalista. Se il vostro blog personale attira 100 lettori al giorno, di questi probabilmente solo 5 potrebbero essere interessati all'argomento affrontato dal vostro blog-racconto. Il calo molto evidente di presenze potrebbe dissuadervi dal portare a compimento il vostro progetto per cui... per quanto sia una scelta ideale, non è la scelta più furba. Mantenendo il book-blog tra le pagine del vostro blog personale si potrà, in un certo qual modo, vincere la resistenza che alcuni lettori hanno verso certi generi e, magari indurli a scoprire qualcosa di nuovo... E' però necessario far sì che il book-blog sia sempre facile da raggiungere, magari dandogli una scadenza delle uscite fisse, ad esempio settimanale, o catalogandolo con una etichetta ben visibile. Vista la natura dei blog, che mostra i post dal più recente al più vecchio, diventa altrettanto necessario creare una sorta di indice dove saranno indicati tutti i capitoli pubblicati, o per lo meno inserire i link alle puntate precedenti in ogni post del book-blog.
  2. Lunghezza del book-post. Ricordatevi che un book-blog non è un libro tradizionale. E' stato calcolato che la capacità di concentrazione verso un singolo compito, quando una persona si trova davanti al computer, dura in media dieci minuti. Il computer offre moltissime distrazioni, email, aggiornamenti Twitter e Facebook, interventi in Chat, telefonate e quant'altro. Il vostro capitolo dovrà tenere conto anche di questa cosa altrimenti rischierà di essere abbandonato a metà perché il lettore viene distratto da nuove priorità. L'ideale è che il testo possa essere letto rapidamente, diciamo in cinque minuti, così che il lettore abbia anche il tempo di pensare a un eventuale commento. Non dovrete fare riassunti del capitolo che vi eravate preparati sul vostro word processor, sarà sufficiente dividerli in più parti senza danneggiare l'opera nel complesso. Se nei libri tradizionali la lunghezza si misura in capitoli e numero di pagine, qui dovrete pensare a un sottolivello ulteriore, ovvero scene, capitoli e numero di post. Ovviamente ogni capitolo è composto da più scene.
  3. Come scrivere una scena. Una volta assodato che un capitolo intero deve essere diviso in più scene per avere la garanzia di essere letto nella sua totalità, bisogna studiare un modo per cui ogni scena contenga qualcosa di accattivante. Non è infatti sufficiente prendere un capitolo e dividerlo in tre parti uguali. Il lettore pretende che la storia vada avanti, che succeda qualcosa, che la sua esperienza di lettura sia arricchita. E' quindi necessario che ogni scena racconti qualcosa. Che abbia un contenuto simile a... un micro-racconto. Dovrà quindi avere un inizio, uno svolgimento, e una fine... Appare ovvio che tutto deve essere fatto con una amalgama che funzioni. Altrimenti salta fuori un qualcosa di illeggibile al di fuori del blog (nel caso si desideri realizzare, in seguito, un ebook).
  4. Come attirare lettori. Questo è un argomento difficile da affrontare. Nella mia esperienza, gli ebook che hanno avuto maggior successo sono nati quasi casualmente, con una spontaneità che va al di fuori della programmazione. Testi studiati a tavolino e pubblicati regolarmente non hanno avuto lettori. Post scritti più per sfizio che per veri scopi narrativi hanno invece attirato l'attenzione di molti lettori e richiesto a gran voce un proseguo della vicenda. E' stato il caso di Sogno di Capitano e Nomade Pastoralis (quest'ultimo ancora in fase di svolgimento). Mentre un book-blog su cui avevo puntato tanto, ovvero Professione Assassino, aveva un solo lettore affezionato. Un altro esempio di book-blog nato da un post che doveva essere unico ed è esploso in maniera virale è il Survival Blog di Alex Girola.

(l'elenco delle lezioncine di scrittura pubblicate fino ad oggi lo trovate qui).
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