Gianrico Carofiglio, giallista, ex magistrato ed ex senatore, torna in libreria per Rizzoli con Il bordo vertiginoso delle cose, un romanzo che indaga più sui misteri dell’anima che su quelli del crimine organizzato. Una storia intima, ma con una trama solida e coinvolgente.
«Non ero mai stato un adolescente felice – qualcuno lo è?»
È una delle tante domande senza risposta che Enrico Vallesi, il protagonista de Il bordo vertiginoso delle cose, scrittore quasi cinquantenne senza più ispirazione, pone a se stesso mentre racconta la sua vita in un alternarsi di passato e presente che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine.
Il bordo vertiginoso delle cose, titolo preso in prestito da un verso di Robert Browning, è una storia di formazione intrisa di amarezza e nostalgia, ma anche di adulta consapevolezza del fatto che la vita ci permette di camminare sul filo – sul bordo appunto – sempre a rischio di cadere da un lato o dall’altro e che se il passato non si può cambiare, il presente, nonostante le influenze del caso, resta in mano nostra.
Carofiglio, attraverso i ricordi del suo protagonista, ci trasporta nel mondo tormentato dell’adolescenza in cui ci si trova a confrontarsi per la prima volta con il mondo esterno e i suoi elementi – amore, politica, ideologia, violenza – senza la protezione della famiglia, che diventa un peso, un nemico invadente.
Per narrare la sua storia Carofiglio sceglie un punto di vista originale, quello del protagonista che parla con se stesso nel tentativo di sciogliere nodi antichi rimasti nel pettine del tempo.
L’occasione per ripercorrere la sua giovinezza, Enrico Vallesi la trova grazie a un fatto di cronaca letto per caso su un giornale, una mattina in un bar di Firenze, dove vive da molti anni. È il resoconto di una rapina finita con la morte del rapinatore, Salvatore Scarrone, un nome che Vallesi conosce bene, un suo vecchio compagno di scuola che per qualche tempo aveva avuto un ascendente su di lui. Spinto da insondabili motivazioni, Vallesi prende un treno e torna a Bari, sua città natale, in cerca di se stesso. In quelle vie il protagonista ritrova episodi, persone e passioni, smarriti negli angoli bui della memoria e il lettore lo accompagna volentieri, affascinato e complice, rivivendo a sua volta sensazioni ed emozioni del proprio passato.
Tra incipit di romanzi di Dostoevskij, Pavese, Hemingway, Conrad e di altri noti scrittori, citazioni letterarie e incursioni nella filosofia, Gianrico Carofiglio ci offre una lettura non solo profonda, ma anche istruttiva. Cosa che non fa mai male.
- Titolo: Il bordo vertiginoso delle cose
- Autore: Gianrico Carofiglio
- Editore: Rizzoli
- Pagine: 320
- Prezzo: 18,50€
- Voto: 8
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