Dopo il Barcellona, anche il Real Madrid si deve piegare ad un’altra corazzata tedesca, quella del Borussia Dortmund che ha annichilito 4 a 1 la squadra di Mourinho, grazie al bomber Lewandowski, autore di tutti e quattro i gol.
Vista la straordinaria prova di forza del Bayern con una regina del calcio europeo e spagnolo, è toccato al Borussia, rivelazione della Champions di questo anno, affrontare un’altra regina del panorama europeo e del campionato iberico.
L’impegno è arrivato in un momento turbolento per la seconda forza tedesca: all’apertura del calcio mercato estivo, il giovane talento Mario Gotze si trasferirà pressi i rivali del Bayern Monaco per una cifra ragguardevole, 37 milioni, e inavvicinabile per qualunque club italiano. Nonostante questo, nella conferenza pre-partita, il tecnico del Borussia, Jürgen Klopp, ha parlato di serenità e grande voglia di sorprendere tutti da parte della sua squadra. Per quanto riguarda la formazione, ha schierato gli 11 titolari con il trio Reus-Gotze-Lewandowski, in attacco: tuttavia, non si è trattato di un tridente, in quanto, a sostegno della punta polacca, c’era anche l’esterno di destra Błaszczykowski.
Il Real, dal canto suo, sta vivendo un’altra situazione misteriosa: la prolungata assenza dal campo del capitano, Iker Casillas, il cui posto è stato preso, da alcune partite a questa parte, da Diego Lopez, confermato tra i pali anche per quest’andata di semifinale. Per il resto, Mourinho ha svelato già nel pre-partita gli 11 che sarebbe scesi in campo dal primo minuto: l’unica sorpresa è stata a centrocampo, dove, davanti al tridente che ha supportato Higuain, Modric ha sostituito Di Maria, non certo di partire titolare.
Passiamo all’analisi dell’incontro:
Borussia Dortmund 4 – 1 Real Madrid (8′, 49′, 55′, 67′ Lewandowski – 43′ Cristiano Ronaldo)
Come affermato da Klopp, la sua squadra vuole stupire, proprio come ha fatto nel girone di andata: il Borussia, infatti, parte convinto della propria forza e dei propri mezzi e, passati 7′, si presenta subito dalle parti di Diego Lopez, sfiorando il vantaggio. Trascorre solamente un minuto e il bomber polacco trasforma in gol, anticipando Pepe e battendo Lopez, la palla lanciatagli da Gotze dalla sinistra. Il Westfalenstadion diventa una bolgia ed è come se i giocatori di Mourinho fossero paralizzati dalla doccia fredda e, allo stesso tempo, dall’ambiente diventato incandescente. La risposta dei blancos tarda ad arrivare e bisogna aspettare il 23′ quando, su punizione, Cristiano Ronaldo impegna Weidenfeller, che respinge coi pugni. La squadra di Klopp si affida soprattutto alla velocità dei suoi esterni per “azionare” la fame di gol della punta polacca. Non a caso, la seconda occasione da gol nasce, al 32′, da un’azione in solitaria di Błaszczykowski sulla fascia destra: l’esterno polacco, saltato Coentrao, s’invola verso la porta madrilena ma, nel momento decisivo, viene fermato da un grandissimo ripiego di Higuain che scongiura il raddoppio. Il Real prova ad alzare il baricentro per non farsi schiacciare ma continua soffrire le accelerazioni tedesche: al 42′, lo sprint di Reus dalla trequarti offensiva mette in crisi la difesa di Mourinho; poi, entrato in area di rigore, il trequartista di Klopp, toccato da Varane, cade a terra, reclamando il rigore ma il direttore di gara, Kuipers, non lo concede. Il gioco, così, prosegue e, nel capovolgimento di fronte, Hummels sbaglia in fase di disimpegno, consentendo a Modric di far sua la palla e, davanti al portiere, di servire l’indisturbato Ronaldo che deposita in rete per il pari. Per il portoghese, si tratta del 12esimo gol in 11 partite, numeri impressionanti per un fuoriclasse come lui.
Se nei primi 45′ di gioco la squadra di Klopp ha giocato meglio degli spagnoli ma ha sprecato alcune nitide occasioni, nel secondo tempo ha sfruttato quasi ogni palla-gol. La partita decolla a partire dal 49′: su una conclusione dal limite dell’area di Reus, Lewandowski mette a segno un facile tap-in per il 2 a 1 Borussia. Sulle ali dell’entusiasmo, i tedeschi tornano a correre come nel primo tempo mentre il Real fa fatica a limitarli. Dopo 5′ dal nuovo vantaggio, ancora lui, la prima punta del Dortmund schianta il Real: controllato un pallone difficile, salta elegantemente gli avversari e conclude velocemente di potenza sotto la traversa. Sembra che le merengues, in completa balia degli avversari, siano ancora negli spogliatoi e, anche se qualche minuto dopo ci prova da lontano Modric, con un tiro debole, alla fine i più temibili sono sempre loro, i ragazzi di Klopp. Al 62′, Gundogan scappa a due blancos e calcia col sinistro dal limite: Lopez è chiamato a un grandissimo intervento, sfiorando il pallone con la punta delle dita quel tanto che basta per toglierla dall’incrocio e mandarla in angolo. Il Borussia è in totale controllo del risultato e, al 67′, taglia definitivamente le gambe ai galacticos: dagli undici metri, Lewandowski firma il 4 a 1 e il suo quarto gol in una sola gara. Mourinho spera di riaprire la partita e accorciare le distanze con l’inserimento di qualche uomo fresco ma dei suoi ragazzi non c’è traccia, se non con Ronaldo. Invece, chi non è ancora pago della superba prestazione è l’autore di tutti e quattro i gol, che, al 78′, obbliga il portiere madrileno ad un’altra super risposta sul suo tiro dalla distanza. Al Westfalenstadion c’è solo più il tempo per un’occasione di Ronaldo, chiuso dall’uscita di Weidenfeller, e di Varane, la cui conclusione di sinistro, dal calcio d’angolo finale, sfiora il palo.
Considerata l’andata delle due semifinali, si può dire che la sfida tra Germania e Spagna è terminata con un netto successo tedesco, 8 a 1.
La prestazione di un Borussia Dortmund straripante nel secondo tempo è stata superba e quasi impeccabile, visto che la retroguardia nerogialla è stata punita all’unico errore commesso. Per il resto, la squadra di Klopp ha disputato una gara perfetta, fatta di ritmi elevati, pressing, accelerazioni e compattezza. Migliore in campo: Lewandowski.
Il Real non è stato quasi mai in partita e la qualificazione non è ancora virtualmente chiusa solo grazie all’unica sbavatura avversaria, di cui ha beneficiato. In vista del ritorno, Mourinho ha molto su cui lavorare per ribaltare questo risultato e compiere una vera e propria impresa.
Articolo di Alessandro Liturri.
Foto Christopher Neundorf