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Il bosco di Sant’Antonio a Pescocostanzo

Creato il 11 ottobre 2011 da Toprural @toprural_it

Come già sapete il 2011 è l’anno internazionale dell’Onu per le foreste ed ogni due mesi dedichiamo un post ad una riserva boschiva della nostra meravigliosa Penisola. Le sei foreste sono state scelte da voi: oggi vogliamo parlarvi del bosco di Sant’Antonio, in Abruzzo!
UNa bella foto del bosco di Sant'Antonio | Licenza CC dal Flickr di Candido33

Nel cuore del Parco Nazionale della Majella ed anche esso Riserva Naturale Guidata, il bosco sorge a poca distanza dalla cinquecentesca Pescocostanzo e si estende su 550 ettari tra i 1200 ed i 1400 metri di quota: è uno dei faggeti più grandi ed importanti d’Italia.

Lo spettacolo da non perdere in questa stagione, prima dell’arrivo del freddo invernale, è certamente il Foliage: camminare lungo i sentieri del bosco tra veri e propri materassi di foglie secche, perdendosi tra gli odori e i colori accesi, dal rosso al giallo acceso.

Con l’arrivo dell’inverno l’intero bosco si ricopre di neve e diventa lo scenario ideale per lunghe passeggiate racchette ai piedi o praticando lo sci di fondo lungo un anello tra gli alberi percorribile in poco più di mezz’ora. A poca distanza, per chi volesse provare velocità maggiori, sorgono numerose piste di scii .

Nel bosco, oltre agli imponenti faggi, troviamo anche numerosi aceri, tassi, cerri e ciliegi. Numerose anche le specie di uccelli da osservare, come il picchio muratore e verde, il pettirosso o i temibili (per i primi) sparviero e poiana.

Lungo il margine meridionale del bosco merita una visita l’eremo di Sant’antonio da Padova, costruzione religiosa di origine medioevale ed ancora oggi oggetto di numerosi pellegrinaggi. Possiamo riconoscerlo da lontano grazie al suo caratteristico campanile a vela. Se desiderate contemplare l’eremo in tutta tranquillità, non visitatelo il 13 giugno, giorno della celebrazione in onore del Santo!

Il nostro viaggio alla scoperta dei boschi italiani si sta per concludere, a dicembre parleremo del bosco di Mafariello, a San Martino Valle Caudina (Av), Campania. Evviva le foreste italiane, patrimonio verde e da proteggere!


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