In ognuna delle nazioni esistenti i grandi poteri necessitano di una classe politica che attraverso l'azione di governo veicoli il nuovo stato di cose, che comporta fra l'altro il trasferimento degli averi posseduti dai cittadini nelle casse del sistema bancario di cui le lobby in oggetto rappresentano la testa.
Ad oggi I governanti delle varie nazioni stati sono già stati deprivati della possibilità di legiferare al di fuori dei dettami che i grandi poteri impongono, hanno perso qualsiasi capacità di autonomia e si sono trasformati in meri esecutori di ordini, con funzioni amministrative di contorno.
In Italia nella fattispecie non esiste più alcuna forma di sovranità economica, sovranità monetaria, sovranità militare e possibilità di assumere decisioni indipendenti che contrastino con i dettami imposti dal progetto.In Italia il gruppo facente capo a Berlusconi e quello che lo contrasta stanno disputandosi come iene affamate una carcassa consistente nella possibilità di gestire il potere per conto terzi, sotto forma di camerieri delle banche molto, molto ben pagati.
Non dovrebbe essere difficile comprendere come di fronte alla multinazionale che intende distruggere il bosco per costruire una discarica che ci avvelenerà tutti, sia del tutto ininfluente il fatto che la multinazionale scelga per portare a termine il lavoro la ruspa guidata da Bersani, quella guidata da Berlusconi o quella guidata da Montezemolo.Il vero problema è costituito dallo scempio che sta avvenendo, non certo dall'identità del dipendente che guiderà la ruspa per conto terzi.
Quando io esprimo, con molta educazione, critiche nei confronti di manifestazioni come quella del 13 febbraio, non lo faccio con l'ambizione di difendere Berlusconi, che detesto quanto gli altri suoi colleghi e ritengo oltretutto indifendibile.Lo faccio perchè vedo che tanta parte delle foze sane presenti nel paese viene indirizzata nell'ambito delle lotte intestine fra gli sciacalli che si disputano la carcassa, mentre la loro attenzione viene distolta dal problema reale. Mi ripeto, il problema reale è costituito dal progetto di distruzione del bosco e non da chi guiderà la ruspa per distruggerlo. Quando il bosco non esisterà più, sarà troppo tardi per prenderne coscienza e tentare di fare qualcosa, ammesso e non concesso che oggi la situazione sia ancora recuperabile.
di Marco Cedolin
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