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Il boss in prima pagina non ci deve stare.

Creato il 01 ottobre 2011 da Yourpluscommunication

Il boss in prima pagina non ci deve stare.La pensa così la famiglia di Salvatore Belviso (boss del clan D’Alessandro arrestato nel 2009 e attualmente detenuto per l’efferato omicidio di Luigi Tommasino), che all’alba di oggi, ha fatto irruzione nella redazione del quotidiano Metropolis a Castellammmare di Stabia.

Il giornale, diretto da Giuseppe Del Gaudio, aveva messo in prima pagina due notizie “fresche fresche” riguardanti il boss ovvero: il suo matrimonio e il suo pentimento.

Argomenti sui quali, secondo la famiglia, avrebbe però fatto meglio a tacere. E così la spedizione “punitiva” all’interno del giornale è arrivata alle 6.30 circa insieme alla “gentile” richiesta, che suonava come minaccia, di ritirare le copie e bloccare la messa in onda della prima pagina dell’edizione Sud, diffusa a Napoli e Salerno, nel corso della rassegna stampa del mattino di Metropolis Tv.

Il direttore, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri e non solo «È un episodio gravissimo. Una vera e propria intimidazione che mira a limitare la libertà di stampa. – ha affermato il direttore Giuseppe Del Gaudio – Questo gesto non fermerà il nostro lavoro di cronisti che hanno sempre raccontato i fatti del nostro territorio». Infatti, non ha assolutamente rinunciato alla pubblicazione delle ultime notizie inerenti alla detenzione del boss.

Contemporaneamente le edicole della città, secondo la denuncia presentata dalla direzione del quotidiano ai carabinieri, sarebbero state raggiunte da alcune persone che, strappando le locandine, esortavano i giornalai a non vendere Metropolis.

Ovviamente è in corso un’inchiesta mentre al giornale, arriva la solidarietà dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

Insomma, se la notizia doveva rimanere secretata in famiglia, con questa gentile mossa, è rimbalzata, con maggiore enfasi, su tutte le testate giornalistiche.

E adesso che sul web la notizia ha fatto il giro del mondo, la “patata bollente” passa ai giornalai che dovranno scegliere se non vendere nessuna copia di nessun giornale oppure, sostenere la battaglia contro la criminalità organizzata.

Il silenzio uccide.

Marina Angelo

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