Il Botto – 50 cose da fare per trasformare la crisi in opportunità prima che arrivi… 2di4

Da Lemat @LeMatPercorsi
by Lara Lucaccioni

Cari amici lemattiani,

innanzitutto grazie moltissimo per il vivo interesse che avete mostrato per gli argomenti trattati nel primo post che abbiamo dedicato all’ebook il Botto. Abbiamo avuto davvero tantissime richieste di informazione e ne siamo davvero entusiasti.

Riprendiamo, quindi, con la seconda parte di questa recensione in quattro step.

Viviana e Leonardo – gli autori del Botto – prima di arrivare a dirci le famose 50 cose da fare, ci fanno un quadro di ciò che sta succedendo nel mondo oggi e del fallimento del modello di crescita continuo basato sul progresso tecnologico ed economico.

E’ ora di passare a valutare la qualità di vita, oltre che in base ai risultati economici, anche tenendo conto di sostenibilità e benessere percepito (insomma passare dal PIL al FIL, Felicità interna Lorda, o BIL, Benessere interno Lordo.

Il punto vero consiste nel “creare delle relazioni in cui i singoli individui possano vivere in modo sensato e autentico, tra dare e prendere, attività e passività, lavorare e roposare, agire e riflettere (meditare). Questo approccio olisitico è il principio di un’etica nuova”
- Heidemarie Schwermer, ideatrice della Centrale dai e prendi

I soldi sono importanti fino ad un certo punto, insomma.

Andiamo a scoprire le 7 Crisi Globali!!!

Le crisi individuate nell’ebook sono 7 (e disegnano uno scenario da brivido): economica, energetica, della salute, dello stile di vita, di cultura e società, ecologica dei rifiuti.

La crisi economica.
E’ una conseguenza del mito della crescita ed interseca molte sotto-crisi – immobiliare, finanziaria, monetaria, bancaria… – ed è strettamente collegata alle altre 6 che andiamo a vedere.

La crisi energetica.
E’ strettamente legata al concetto di Picco del petrolio, cioè il momento in cui la richiesta mondiale di petrolio supera la sua produzione. Le teorie sul punto di non ritorno sono diverse, ma è molto probabile che ad un certo punto diventerà troppo costoso per poter essere acquistato da chiunque. Ed allora o si useranno le energie alternative, oppure il modo di vivere attuale sparirà. E questo non significa solo non più benzina, ma anche cibo che costerà il triplo (perché viene trasportato su ruota). Da qui partirà, inoltre, uno scenario semi-catastrofico (già solo velatamente intuito durante lo sciopero dei trasportatori), in cui progressivamente saltano cibo, acqua, gas ed elettricità (è tutto collegato…)

Parallelamente c’è la crisi della salute.
Ad una parte povera del mondo, che muore denutrita, si affianca un’altra sovralimentata per “eccesso di junk food e sedentarietà” e soggetta sempre più alle cosiddette “Malattie del Benessere” (obesità, diabete, cancro, patologie degenerative, etc.).

E viene la volta della crisi dello stile di vita.
Abbiamo molti più soldi da spendere rispetto ai nostri genitori, ma sempre meno tempo libero: guadagni guadagni  guadagni, spendi spendi spendi, accumuli debiti per beni e servizi che ormai non sei neppure in grado di goderti.

E’ la cosiddetta Corsa del Topo ben illustrata da Kiyosaki in Padre Ricco Padre Povero: ed è il modello che ci propinano in famiglia e poi a scuola, indirizzandoci a carriere ben pagate con stipendi che ci paghino casa in città, seconda casa al mare, macchinoni, guardaroba firmati e sempre meno tempo per noi, i nostri talenti, per  il nostro SCOPO, il vero motivo per cui siamo arrivati qui,  su questo pianeta bellissimo che stiamo uccidendo.

Chi può dire di fare il lavoro che ama, in linea con le proprie passioni e competenze, con la propria Mission di vita e trovare anche il TEMPO per godersela?

Chi può dire, insomma, di fare il suo Enjobby?

Siamo inchiodati individualmente e culturalmente  a quello che Bateson definisce “doppio vincolo“: vorremmo rallentare e goderci la vita, ma per farlo dobbiamo guadagnare più soldi, lavorare di più e tutto questo ci fa avere meno tempo… Che delirio…

La Crisi è anche di cultura e società.
Siamo sempre più soli e paurosi: non sappiamo chi ci vive accanto al pianerottolo, siamo incollati alla tv, che non fa altro che propinarci sempre più violenza, in un’escalation in cui, come dice McLuhan, gli annunci pubblicitari funzionano tanto più quanto riescono a contrapporre la loro finta immagine di felicità alle “cattive notizie”.

A queste crisi si unisce anche quella ecologica.
E’ a causa della sesta crisi che è in “gioco la sussistenza della vita stessa sulla Terra”. Gli autori del Botto criticano tutti gli estremismi (animalisti, ambientalisti, salutisti, attivisti politici, etc), che propongono solo punti di vista “via da” e non a favore della salute e del benessere comune.

“Perché non  ci mettiamo intorno a un tavolo e non parliamo di sostenibilità, di risorse eque e sane per tutti, di libertà, giustizia, salute, pece e amore e rispetto per tutto il Creato?”

La sensibilità ecologica è ormai un tassello fondamentale che deve interessare davvero tutti, tra cementificazione, desertificazione, deforestazione e l’acqua che sta diventando sempre più un’emergenza.

L’ultima crisi è quella dei rifiuti.
Accanto ad discariche, inceneritori, EcoMafia, per fortuna ci sono rari esempi di amministrazioni illuminate: un esempio è quello di San Francisco, che punta ad arrivare ad Immondizia Zero per il 2020 (e sono oltre il 75%), e di modelli illuminanti ce ne sono anche in Italia, come il caso esemplare di Capannori.

Ma prima delle amministrazioni la palla sta a noi e alla nostra capacità di riciclare.

“Immagina di non poter buttare più nulla.
Come cambierebbe la tua spesa?
Pensaci!”

Insomma, la crisi è globale, endemica, estesa. Vale la pena di capire come prepararsi al Botto, di qualunque natura esso sia. E facendolo contribuiremo magari anche a fermare un sistema tossico, chissà!

E nell’Ebook trovate 50 consigli utili per prevenire il Botto, o comunque attutirlo, su temi come:

  • downshifting (passa al “piano B”);
  • transizione;
  • decrescita felice;
  • ecovillaggi;
  • sostenibilità;
  • permacultura;
  • crescita spirituale;
  • e molto altro!

“Ci cullano con l’illusione che già stiamo facendo abbastanza con la raccolta differenziata,
mentre continuiamo ad ignorare tutti gli altri impatti negativi”
- Daniel Goleman


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