Ormai contare il numero degli smartphone funzionanti grazie al sistema operativo del robottino verde, è un impresa che pochi intraprenderebbero, a simbolo del fatto che questa piattaforma così reversibile abbia raggiunto un livello di sviluppo che pochi avrebbero potuto immaginare, eppure sarà proprio questo il motivo per cui molte società stanno puntando verso sistemi operativi alternativi?
Non mi sto riferendo ad iPhone che con i suo IOS, possiede comunque una considerevole fetta del mercato, ma bensì ad Ubuntu Touch, la versione smartphone del popolare software open source che promette tanto e per il momento non da niente. Tralasciando eventuali riferimenti con la scena politica attuale, concentriamoci sul Sistema Operativo del Pinguino, per i neofiti o per gli utenti windows il pinguino è l’equivalente del robottino verde per Android.
Questa piattaforma software non è proprio a zero, ma il suo sviluppo sta riscontrando numerosi problemi, eppure un’azienda sembrerebbe già pronta a mettere in commercializzazione il primo Ubuntu Phone al mondo, e la data prevista è il 9 febbraio mentre il prezzo stimato è di ben 170€. Come sempre in queste situazioni, ci saranno vendite flash; poiché il device sarà reso disponibile attraverso gli operatori telefonici, tra cui Telecom, il prodotto potrà essere acquistato in patria.
Il problema di questo sistema di vendita è la necessità di dover stipulare dei contratti con gli operatori in questione. Il nuovo smartphone sarà un device di fascia media, caratterizzato dalle seguenti proprietà:
- display con diagonale da 4,5″ e risoluzione di 540 x 960 pixel
- processore quad-core MediaTek (MT6582??)
- 1 GB di RAM
- fotocamera posteriore da 8 MP
- fotocamera anteriore da 5 MP
Sul lato software, troviamo molte ottimizzazioni per le gesture, che per determinate caratteristiche è assimilabile a Sailfish di Jolla. E’ poi presente una barra di notifiche rapide in cima all’interfaccia. Un drawer app oppure una barra laterale, e un menù multitasking in grado di concorrere con Android.
Il punto che separa questo nuovo sistema operativo da quello cui gli utenti sono solitamente abituati a gestire con il loro smartphone, è la capacità di Ubuntu Touch nota come hard-coded in grado di fornire informazioni contestuali pertinenti in base ai dati provenienti dai sensori quali moduli per l’interfacciamento con la rete GPS, etc.
BQ non è l’unica società che ha attirato l’attenzione di Canonical, società sviluppatrice del sistema operativo open source, infatti anche Meizu attende di rilasciare uno smartphone basato sul software della società britannica. La prima idea fu quella di rilasciare un’edizione di Ubuntu per il Meizu MX3 ma con la MX4 e MX4 Pro ormai presenti sul mercato, la linea temporale di rilascio potrebbe subire cambiamenti.