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Il braccio violento della legge

Creato il 04 settembre 2013 da Annanihil
Il braccio violento della legge Alla 70° Mostra del cinema di Venezia, il leone d'oro alla carriera è stato conferito a William Friedkin.
E non in una data qualsiasi, ma il 29 Agosto, giorno del 68esimo compleanno del regista statunitense.
Mi è sembrato spiritoso, diretto, modesto, affabile e...molto felice! Disponibilissimo con i fotografi sarebbe rimasto volentieri un altro paio d'ore a farsi immortalare con il suo leone d'oro.
Friedkin è considerato un innovatore del genere horror grazie a "L'esorcista", ma anche nel genere poliziesco ha dato il suo contributo con "Il braccio violento della legge".
Un film silenzioso, pochi dialoghi, taglio documentaristico e tanta azione nella cupa New York.
I cattivi sono ricchi e raffinati, i buoni... non sono poi così buoni! Cedono ai vizi, alla violenza. Hanno pesanti fallimenti da sopportare, tanto che, assetati di riscatto, cercano di incastrare dei narcotrafficanti infischiandosene delle regole, della sicurezza pubblica e della vita dei colleghi.
Tutto ha inizio quando l'agente Jimmy Doyle viene a conoscenza di un grosso carico di droga proveniente da Marsiglia... (infatti il titolo originale è "The French Connection")
"Il braccio violento della legge" vince ben 5 Oscar su 8 nomination nel 1972.
Miglior film, Migliore regia a William Friedkin, Miglior attore protagonista a Gene Hackman, Migliore sceneggiatura non originale a Ernest Tidyman (il film si ispira al libro inchiesta di Robin Moore), Miglior montaggio a Gerald B. Greenberg.
Da notare che quell'anno contro Friedkin c'era Stanley Kubrick con "Arancia meccanica"!!
Niente da fare per Kubrick, lì dove poteva ottenere l'Oscar (4 nomination: miglior film, miglior sceneggiatura, miglior montaggio, miglior regia), Friedkin ha avuto la meglio.
Per tutti gli aspiranti registi, ecco i consigli di Friedkin:
"Il primo: l'importanza della collaborazione, la capacità di un regista di comunicare le proprie idee a uno staff. Il secondo: essere sempre aperti alle idee degli altri: spesso le cose eccellenti, nei miei film, vengono da idee di qualcun altro. Il terzo, ma è la cosa più importante: essere onesti con se stessi, non dirsi mai che qualcosa funziona quando in realtà non è così. Piuttosto, rifarla finché non funziona davvero. E ancora: se siete in una scuola di cinema, lasciatela subito! Andate fuori, comprate una videocamera, montate i vostri film e metteteli sul web! Fregatevene delle critiche, nessuno può insegnarvi come fare il cinema: il cinema si impara guardandolo e facendolo. Il cinema porta altro cinema. Guardatevi i film di Hitchcock, per esempio: guardate il modo in cui sapeva gestire qualsiasi scena, e non solo quelle di suspence, ma soprattutto quelle comiche e d'amore..."

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